Il candidato sindaco della sinistra, Fulvio Fellegara, unitamente a Marco Damiano, già consigliere comunale di maggioranza della città del Festival quando a Palazzo Bellevue governava Maurizio Zoccarato (entrambi alleati di Gianni Rolando, candidato del centro destra compatto, più liste civiche) e all’assessore alla cultura Silvana Ormea, del team Alessandro Mager unitamente ad altre liste civiche, hanno aperto il ciclo di trasmissioni in diretta della nostra rubrica “Election Time“.

La campagna elettorale dell’8 e 9 giugno per eleggere il “dopo Biancheri” è entrata nel vivo. Si voterà anche per le europee. I candidati sindaco sono 7, le liste presentate 17, i candidati oltre 400. Per una città come Sanremo, visto che gli abitanti sono scesi a 56mila, forse si tratta di un numero di aspiranti pubblici amministratori esagerato? Troppi? Non sempre la quantità è sinonimo di qualità. Anzi. Senza scomodare Renzo Arbore ed il suo brano “Meno siamo meglio stiamo” già un vecchio detto ammoniva “pochi, ma buoni”. Staremo a vedere. L’augurio, strausato, è solo uno: vinca il migliore.

Alla partenza ci sono anche buoni ed interessanti cavalli. Dopo Fellegara sarà la volta di Gianni Rolando, poi Alessandro Mager. Sanremo ha bisogno davvero di cambiare pagina. Non serve guardare al passato, anche se non si deve dimenticare. È necessario guardare al presente, cosa è necessario fare, e in fretta. Sanremo ha un potenziale che è un peccato mortale non usare nel migliore dei modi. È necessario però cambiare registro, chi sarà eletto dovrà essere soprattutto trasparente. Agire alla luce del sole. Chi è sano e capace, resta. Per gli altri, azzecca garbugli, furbastri, non all’altezza, fermiamoci qui, devono fare la valigia. Senza se, senza ma. Avanti un altro. Non c’è più tempo, troppi sono i delusi della politica, come vengono amministrati comuni, province, regioni. E perché no, anche lo Stato. Se fosse il contrario, tutto bene, regolare, costruttivo, non ci sarebbe quasi il 50% di italiani che preferisce disertare urne e  seggi. Votare oggi? Perché? I tempi sono cambiati, è vero. Ma cosa vedo? Cosa mi fanno vedere? Partiti, politici, anche civici con portafogli gonfi che “combattono” per le idee, progetti, visioni utili alla collettività? Ai giovani, agli anziani, a tutti, bianchi, rossi, gialli, alti bassi, grassi, magri o, in numero crescente invece, ci si trova davanti figure, personaggi sino allora insospettabili che mirano esclusivamente a “Cicero pro domo sua”? E gli altri, la maggioranza. Scusate il linguaggio “si attacchino al tram”.

Fulvio Fellegara, e crediamo anche altri candidati, hanno l’esperienza e le carte in regola per fare bene. È necessario però convincere gli elettori. Impresa non sempre facile. Per esempio con chiarezza Fellegara ha detto che Sanremo deve essere inclusiva, rispettosa dei bisogni, delle differenze, dove ogni individuo ha il diritto di essere se stesso, senza paura o discriminazione, trovare lavoro, medici che lo curano se ne ha bisogno ed altro ancora come prevede la Costituzione.

Marco Damiano è già stato consigliere comunale con Zoccarato sindaco. Si era interessato della Rotonda alla Foce, per esempio, gli piacerebbe continuare il progetto del tiro al volo. Silvana Ormea, assessore alla cultura con Biancheri sindaco, si è distinta due anni fa nell’organizzare in piazza davanti all’Ariston un flash mob contro la violenza sulle donne con 100 protagoniste tutte vestite di rosso. Il suo motto: umiltà, coraggio, determinazione. Molti, a torto o a ragione, sostengono che da oggi le cose devono cambiare, “Stop a questa campagna di spot”, “Sanremo non è un Supermercato”. Fuori i programmi e chiarire come e quando risolvere i problemi veri, grandi, necessari per tornare ai tempi di quando la città del Festival e dei limoni era davvero grande. Le buche devono essere eliminate subito dal Comune perché i cittadini pagando le tasse ne hanno sacrosanto diritto come l’acqua e l’aria che respirano. Insomma, capacità, onestà, trasparenza. A buon intenditor…