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Sorriso a metà per Croce Bianca Imperia che, da un lato, avvia una importante iniziativa organizzata  da Marathon Club ma dall’altra deve fare fronte all’improvviso aumento dei costi per l’affitto della sede. Ma andiamo con ordine.

Il presidente Roberto Trincheri ha presentato e ringraziato pubblicamente William Stua, presidente del Marathon Club, che ancora una volta  ha avviato la lotteria benefica a favore della pubblica assistenza: “Abbiamo sempre bisogno di assistenza e quindi l’iniziativa benefica va in questa direzione – dice Stua -, anche perché nelle nostre gare, ormai sette od otto l’anno, la Croce Bianca e i suoi militi sono sempre molto disponibili.”

I biglietti saranno acquistabili presso i supermercati Conad di Imperia, San Lorenzo, Diano Marina e Arma di Taggia; con il biglietto verrà anche dato il 5% di sconto sulla spesa e un litro di latte Tapporosso.

“Dopo tante iniziative insieme al nostro amico Willi del Club Marathon, questa è la prima realmente finalizzata all’acquisto della sede della Croce Bianca” afferma Roberto Trincheri che però si contrisce approfondendo l’argomento. Un passaggio che, dopo l’atto di indirizzo arrivato dal Consiglio Comunale dello scorso febbraio, sembrava arrivato ad un punto di svolta ed invece, al momento, appare in fase di stallo. Anzi Croce Bianca ha, da poco, ricevuto una missiva da Enti Strumentali Croce Rossa che, con toni piuttosto veementi, imponeva l’ aumento nell’affitto dei locali attualmente occupati. Ora passato a 3001 €, cifra inoltre ritenuta piuttosto cara rispetto ai quattro ambienti a disposizione.

“E’ un’altra batosta – spiega Trincheri – Noi stavamo già pagando mensilmente 2670 € di affitto, più 3000 € per la copertura del debito (che ammontava ad oltre 100.000 €) che avevamo con Croce Rossa. Già prima del 31 dicembre 2023, quando scadeva il contratto, non abbiamo più avuto contatti fino alla missiva pervenuta al nostro avvocato e che sottolineava, in modo poco piacevole, che se non avessimo pagato, avremmo dovuto sgomberare l’immobile. Nel 2024 abbiamo continuato a pagare i 3000 €uro inerenti al debito ma non l’affitto, in attesa (forse ingenuamente)  dell’asta per l’acquisto dell’immobile, che sembrava ormai prossima.”

‘Passata la festa, gabbato lo santo’, un proverbio antico per esprimere ingratitudine. Tre anni fa, in era Covid, i militi erano diventati gli eroi nazionali e senza le Pubbliche Assistenza – che nonostante il deserto per le strade, macinavano i km tra i letti delle case e le corsie d’ospedale – la pandemia sarebbe stata un nemico ancor più feroce. Oggi però la quotidianità sembra aver allontanato quelle vicende e così gli enti di soccorso, come la Croce Bianca, sono tornati a battagliare per vedersi riconosciuta una sede, piuttosto che alcune agevolazioni. Tra un servizio ed una emergenza.

C’erano una dozzina di dipendenti sul campo e una trentina di volontari, bardati come astronauti. Alcuni sono finiti in ospedale, da pazienti, per dare aiuto durante la pandemia. Nessuno si è arricchito se non dell’esperienza umana che probabilmente ha cambiato la vita di ogni operatore. Ma i conti non guardano il vissuto o l’aiuto alla società, nonostante i 15500 servizi effettuati l’anno scorso e 7800 dei quali sono emergenze. Così dopo gli aumenti ISTAT, l’ente portorino dovrà versare 330 €uro in più per l’affitto e se proseguirà la permanenza nell’immobile dovrà ritenersi occupazione senza titolo (sottolineato ed in neretto), come scritto nella missiva.

Ci impegneremo a pagare come abbiamo sempre fatto rispettando le comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate e della Croce Rossa. Ma lo sconforto è tanto e non per l’affitto in sé. Non siamo attività commerciale ma un ente benefico sul territorio che aiuta gli altri. Mi aspettavo più umanità da un ente che svolge la stessa attività. Anche se va chiarito che, molto spesso, si parla di Croce Rossa ma in questo caso si parla dello Stato perché parliamo di immobili statali e di un ente in liquidazione che sta provando a  rientrare dei debiti che ha accumulato. Penso che comunque ci volesse maggiore collaborazione.”

Trincheri conclude: “Se da un lato sono contento perché ci sono associazioni e persone come Willy (Stua, ndr) che ci danno una mano, dall’altro arrivano gli enti statali che ci danno ‘una pacca sulla testa’. In questo momento l’unica speranza è che l’asta per la vendita esca velocemente.