Se da una parte l’epidemia di coronavirus ha gettato il mondo intero in una situazione di grave emergenza sanitaria, dall’altra l’ambiente ne ha tratto giovamento. La riduzione dell’inquinamento, determinata soprattutto dal calo degli spostamenti e dalla chiusura delle fabbriche su larga scala, ha prodotto benefici per la flora e la fauna di tutto il pianeta.

A livello urbano, l’annullamento – o quasi – delle falciature ha avuto come conseguenza l’esplosione dei fiori selvatici, con il vantaggio di aver aiutato il ripristino dei tanti delicati ecosistemi vegetali urbani e di conseguenza il timido ritorno delle api.

È di soli due mesi fa la notizia del risveglio anticipato di 50 miliardi di api presenti sul territorio nazionale, ingannate dalla finta primavera. Anche in Liguria sono state registrate temperature sopra la norma e ripetute giornate di sole. Tutto questo dopo un anno, il 2019, che verrà ricordato come l’anno buio dell’apicoltura ligure. Ad oggi il settore conta, a livello regionale, un totale di 30.815 alveari, gestiti da 2.299 allevatori apistici, di cui 451 a Imperia.

Questa primavera in lockdown potrebbe essere determinante per la salvaguardia di questi insetti impollinatori. Così, mentre l’emergenza sanitaria costringe tutti a restare confinati nelle proprie abitazioni, la natura si riprende i suoi spazi. Però, c’è un però. Da un lato è evidente che oggi l’impatto ambientale sia minore rispetto a qualche settimana fa, ma allo stesso tempo è giusto sottolineare che se in città le api soffrono l’inquinamento atmosferico, a provocarne lo sterminio è soprattutto l’avvelenamento causato dai pesticidi utilizzati nelle campagne.

Non si può dunque gridare al miracolo, ma in questo periodo di quarantena, con più tempo a disposizione da dedicare anche al giardinaggio, si possono utilizzare una serie di accortezze per aiutare la sopravvivenza delle api. Oltre a scegliere prodotti biologici, si possono piantare i fiori giusti, tra cui spiccano le piante aromatiche tipiche della nostra terra. Ecco quali sono le piante e i fiori più apprezzati dalle api (fonte Greenpeace): Facelia, Calendula, Veccia, Lupinella, Trifoglio incarnato, Trifoglio alessandrino, Trifoglio resupinato, Erba medica, Coriandolo, Cumino, Finocchio annuale, Pastinaca, Aneto, Borragine, Rosmarino, Timo, Lavanda, Sulla, Girasole, Malva, Tagete, Grano saraceno, Meliloto officinale.