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Il Consorzio Irriguo e Potabile di Cipressa e Costarainera è al centro di una complessa controversia legata alla gestione degli impianti idrici e alla loro integrazione nel sistema unico provinciale gestito da Rivieracqua.

Sul tavolo, ora, ci sono due ricorsi presentati dal Consorzio: uno al Tribunale delle Acque di Torino e uno a quello di Roma. Abbiamo parlato della vicenda con Filippo Guasco, sindaco di Cipressa, che per vent’anni è stato anche presidente del Consorzio.

Le parole di Filippo Guasco

“Il tavolo che si era aperto con Rivieracqua si è chiuso subito. Non c’è stata possibilità di un colloquio, di venire ad una soluzione. O, meglio, con Rivieracqua ci potevano essere le condizioni, secondo me, però poi probabilmente è intervenuto qualcuno. Quindi il Consorzio ha dovuto per forza impugnare questi atti del commissario al Tribunale delle acque di Roma“, ha esordito ai nostri microfoni Filippo Guasco.

La concessione del Consorzio, scaduta dal 2010, ha portato a tensioni crescenti con la Provincia di Imperia e l’ATO idrico, guidati dal presidente-commissario Claudio Scajola. Due i tentativi della Polizia provinciale di consegnare le strutture del Consorzio a Rivieracqua, poi le reciproche diffide tra le parti.

“Il punto di incontro non si trova – ha proseguito Guasco – perché non c’è la volontà dall’altra parte. La loro idea è quella di acquisire il Consorzio a costo zero. Il Consorzio ha dimostrato già due volte di tenere a questa realtà che è privata, con dei soci, e quindi lasciare il Consorzio a costo zero credo che non sia una cosa legittima“.

“Non credo che se domani subentri Rivieracqua questa possa avere la bacchetta magica e portare l’acqua gratis a Cipressa e Costarainera”

Il primo cittadino ha poi ribadito che: “La legge non la fa il sindaco di Cipressa o Costarainera, non la fa il presidente del Consorzio, non la fa neanche il commissario e nemmeno il sub commissario. Potevamo sederci veramente attorno ad un tavolo – e c’è stata tutta la volontà del Consorzio – per chiudere questa partita. Poi quando si va davanti a un giudice tutti ci rimettono. Quindi io mi auguro ancora in questi giorni di essere chiamato dal commissario e di cercare di risolvere questa problematica. C’è un dato di fatto importante, credo che tutto nasca da lì: nel bando che è stato fatto dalla Provincia non è stato considerato il Consorzio. Non credo che se domani subentri Rivieracqua questa possa avere la bacchetta magica e portare l’acqua gratis a Cipressa e Costarainera, anche loro dovranno sicuramente usare l’energia elettrica che stiamo usando noi”.

Guasco ha inoltre criticato l’approccio delle istituzioni coinvolte: “Dal punto di vista economico si era deciso di fare una perizia per valutare il valore del Consorzio, ma a qualcuno non è andata bene. Anche perché quando arriverà il socio privato si troverà ad avere a che fare con un Consorzio che nel bando non c’era scritto. Ormai vedremo cosa diranno i giudici”.

Il caso del depuratore di Cipressa

Notizia fresca riguarda il depuratore consortile di Cipressa, che serve diversi comuni della zona ma è da anni gestito da Rivieracqua. La Provincia ha recentemente diffidato Rivieracqua per il mancato rispetto dei parametri di legge nell’impianto.

“Il depuratore è gestito da anni da Rivieracqua, non più dal Comune di Cipressa, quindi non sapevo nulla. Posso solamente dire che non mi ha lasciato tanto stupito, perché circa un annetto fa noi ci eravamo accorti che c’era una una perdita, una rottura sul tubo di scarico, abbiamo sollecitato più volte Rivieracqua di intervenire perché il mare non poteva essere pulito, le analisi sicuramente non potevano essere conformi. Dopo vari tentativi dove Rivieracqua non interveniva mi sono permesso di fare un’ordinanza che, ritengo follia, è stata impugnata dalla Provincia di Imperia, dal commissario e addirittura c’è stato ricorso al Tar contro la mia ordinanza. Aver ricevuto questo ricorso al Tar dalla Provincia, che dovrebbe tutelare su questo, mi ha lasciato molto perplesso e lascio fare i commenti a chi di dovere”, ha concluso il sindaco.

Nel video-servizio a inizio articolo le parole di Filippo Guasco.