Sanremo accoglie i nuovi consoli del mare e ricorda i caduti
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Si è tenuto nella serata di mercoledì scorso l’evento in cui la comunità matuziana ha dato il benvenuto ai Consoli del Mare per l’anno corrente, Franco Ranciaffi e Daniele Bonzaniga, presieduto dalla Famija Sanremasca, organizzatrice dell’evento, e a cui hanno preso parte diversi enti e personaggi, tra cui il vice sindaco Alessandro Sindoni, Sua Eccellenza il vescovo Antonio Suetta, la Guardia Costiera, la Croce Rossa Italiana, la Confraternita della Costa, la Marina Militare e gli Alpini.

“Un tempo la figura dei Consoli del Mare era molto importante anche a livello amministrativo, soprattutto dopo il XVII secolo, quando essa significava soprattutto una gestione del porto“, ha spiegato il presidente della Famija Sanremasca, Leo Pippione, “oggi è comunque un titolo onorifico di cui andare fieri.”

Conferma la propria fiducia nei confronti della Famija anche il vice sindaco Alessandro Sindoni, il quale ha presenziato alla cerimonia, aprendo l’evento con una serie di ringraziamenti e proponendo un minuto di silenzio in onore delle quarantatré vittime della tragedia del Ponte Morandi, la quale si era consumata esattamente un anno prima, e di Enrico Creta, il giovane pescatore la cui salma è stata ritrovata lo stesso mattino nelle acque di Sanremo.

“Io sono un capitano di lungo corso e navigo con una compagnia di Venezia”, si presenta Daniele Bonzaniga, il quale aveva fatto ritorno a Sanremo appena in tempo per l’occasione, dovendo rientrare anticipatamente dal Brasile, “però Sanremo è la mia città e vivrò sempre qua.”

“Serata come queste non capitano spesso”, commenta invece Ranciaffi, “io ho fatto la leva militare nella Marina, poi mi sono legato all’associazione Marinai d’Italia; ora sono rappresentante di Sanremo e conferenziere.”

In calce alla serata, è stato dedicato un momento al ricordo dei caduti del mare, durante il quale il vescovo ha effettuato una benedizione e il comandante della Capitaneria di Porto, Giorgio Domenico Coppola, ha recitato una preghiera. Dopodiché, una corona di fiori è stata portata al largo da due marinai e abbandonata in mare aperto, sotto la luna piena.