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È certamente l’assessore piĂč silente della giunta Scajola. Fabrizia Giribaldi, detta ‘Bissi” si occupa da, ormai due anni e mezzo, dell’Amministrazione finanziaria, del Patrimonio e delle SocietĂ  partecipate del comune di Imperia. Un ruolo delicato, per il quale Ăš stata scelta come assessore esterno, e del quale ha discusso con Riviera Time in una lunga intervista.

A due anni e mezzo dall’inizio dell’attivitĂ  amministrativa, pensava di trovarsi a questo punto?

“Da questa esperienza non mi aspettavo quasi nulla di quello che Ăš successo – esordisce. Come prima cosa non mi aspettavo di trovare un Comune dissestato e di dover affrontare un piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Il bilancio consuntivo, dell’anno precedente al nostro insediamento, era stato approvato con un avanzo anche se giĂ  la giunta precedente aveva un disavanzo di 8 milioni che perĂČ non era stato inserito nei conti. Mancavano 8 milioni di debito fuori bilancio nei confronti di Amat. La sorpresa Ăš stata che, a seguito anche dei richiami della Corte dei Conti, ci siamo trovati ad affrontare una situazione di grave difficoltĂ . CiĂČ nonostante, con l’ausilio del professor Rossi, siamo riusciti a proporre non solo un piano di riequilibrio affrontando i debiti del passato, ma a portare avanti anche moltissimi progetti”.

Una volta insediati avete trovato un comune in predissesto finanziario che ora fa ‘investimenti’. Cos’Ăš cambiato e come avete fatto?

“Non so se sia bastato il cambio di amministrazione, questo devono giudicarlo i cittadini – dice l’assessore. Sicuramente il nostro sindaco ha grandissime capacitĂ  e riesce ad attrarre fondi e finanziamenti per diversi milioni di euro. L’anno scorso sono stati 33 milioni, quest’anno 50 e nel 2018 sull’ordine degli 8 milioni”.

Arrivando all’attualitĂ  nell’ultimo bilancio comunale avete approvato il bilancio preventivo 2021/2023. Come risponde a quanto sollevato dalla minoranza sui costi della tari?

“La tari Ăš sempre argomento di dibattito – sottolinea Giribaldi. Per norma deve essere completamente pagata dai cittadini ed Ăš chiaro che a fronte di un servizio migliore le spese sono maggiori. Il Comune ha comunque cercato di aiutare i suoi cittadini aumentando l’Isee al di sotto del quale le famiglie sono esenti dal versamento della tari e dando altre esenzioni come previsto dalla delibera 158 dell’Arera”.

Scajola ha definito il porto: “Il CasinĂČ di Imperia”, puĂČ spiegarci cosa significherebbe completarlo per le casse comunali?

“Per le casse comunali comporterĂ  il versamento di un canone di 2 milioni di euro l’anno per il contratto di servizio. Certamente porterĂ  poi beneficio a tutta la cittĂ  con arrivo di barche, turisti e persone che usufruiranno dei nostri servizi. Finire il porto significa quindi far partire e ripartire l’economia della nostra cittĂ ”.