8 marzo: crolla il prezzo della mimosa, effetto coronavirus. Intervista a Ida Guglielmi di Sanremo Fiorita
play-rounded-outline
04:37

Domani, in un clima del tutto surreale, si celebra l’8 marzo Festa della Donna. Oltre al significato fortemente simbolico, storico e sociale di questa ricorrenza, la giornata non può non avere anche qualche ricaduta commerciale che dalle nostre parti si traduce in particolare sulla vendita della mimosa.

Tra i negozi storici della Riviera, Sanremo Fiorita è uno tra i più conosciuti ed apprezzati ma l’emergenza sanitaria non guarda in faccia nessuno, come ci conferma Ida Guglielmi da una vita nel negozio di Piazza Colombo.

“Quest’anno la festa per noi era già penalizzata capitando di domenica – dice – poi con questo virus siamo sicuri che non soffriremo della mancanza di mimosa. Ci stiamo inventando qualsiasi cosa, confezioni più piccole, abbiamo ripristinato anche le ordinazioni telefoniche che avevamo abbandonato da tempo. Niente, la gente non esce di casa e quelli che escono sembra quasi si ‘vergognino’ di comprare e regalare dei fiori quando ci sono i malati da contagio e questa situazione”.

I prezzi di conseguenza sono diminuiti tantissimo – prosegue Ida Guglielmi – l’anno scorso l’avevamo praticamente finita tutta e chi voleva la mimosa la pagava veramente molto cara. Oggi si trova sempre, è anche fiorita prima, ha quasi un mese di frigo e quando apriamo i cartoni a volte ne scartiamo la metà. Per fortuna noi abbiamo anche fornitori del nostro entroterra dove la mimosa è fiorita più tardi ma di fronte all’emergenza niente può arrestare il crollo dei prezzi e delle vendite che raggiunge il 60/65%”.

“Inevitabile poi l’effetto domino sugli altri fiori – conferma – tutti i prezzi sono scesi, e non era mai successo in questo periodo. La mimosa a 1 euro al mazzetto e se ne trova dappertutto e tutta quella che si vuole: non c’è altro da dire”.

La titolare di Sanremo Fiorita scava nella sua memoria ma.. “Non ricordo niente di simile, e di situazioni di crisi ce ne sono state. In negozio non entra nessuno anche perchè sul marciapiede passano delle mezzore che non si vede una persona. E l’argomento che si sente è uno e unico: ne parlano anche senza capire ma ne sono terrorizzati”.