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In occasione della Giornata della Donna 2025 si è svolto questa mattina al Castello dei Clavesana di Cervo l’evento ‘Le sciasceline: raccoglitrici di olive tra lavoro ed emancipazione‘.

Ai nostri microfoni è intervenuto Walter Norzi, consigliere delegato alla cultura del Comune di Cervo. “È un bel modo di ricordare questa giornata. Ricordiamo il lavoro prezioso di queste donne che arrivavano dall’altra parte della Riviera, da Sassello in particolare, da lì infatti il nome ‘sciasceline'”, commenta.

L’iniziativa, organizzata dal Comune di Cervo e dal Comitato Cervo Arte e Mostre, con la collaborazione dell’Associazione Arcadia e del Liceo Artistico Amoretti di Imperia, ha riscosso grande partecipazione e interesse.

‘Sciasceline, le mani invisibili’

L’evento ha rievocato le pagine del libro di Silvia GentaSciasceline, le mani invisibili‘ (Ennepilibri, 2008), offrendo un approfondito dibattito sulla condizione lavorativa delle donne, con un focus particolare sulle raccoglitrici di olive della prima metà del Novecento e sul loro percorso di emancipazione.

‘Le sciasceline: raccoglitrici di olive tra lavoro ed emancipazione’

Ad aprire l’incontro è stata la professoressa Antonella Martina, che ha moderato gli interventi del sindaco di Cervo, Lina Cha, dell’economista agraria dottoressa Ornella Arimondo e della prof.ssa Giuseppina Gulli Battistotti, referente dell’Associazione Arcadia. Il dibattito ha sottolineato non solo la fatica e le difficoltà del lavoro femminile, ma anche il valore e le competenze che le donne hanno sempre dimostrato nel mondo agricolo e imprenditoriale.

“Ricordo molto bene la raccolta delle olive al paese, quando arrivavano giovani dal Piemonte per aiutare i miei genitori. Questo incontro ha permesso di riscoprire e valorizzare la memoria collettiva delle nostre terre, spesso oscurata dalla narrazione esclusiva della costa e del turismo”, ha esordito il sindaco Lina Cha.

‘Per un pugno di olive’

Uno dei momenti più apprezzati dell’evento è stata la proiezione del documentario Per un pugno di olive‘, diretto da Franco Revelli per Zemiafilm, che ha emozionato il pubblico con immagini e testimonianze autentiche sulla vita delle ‘sciasceline’.

“Non solo manodopera, ma proprietarie e amministratrici di aziende agricole”

L’intervento della dottoressa Ornella Arimondo ha messo in luce l’evoluzione del ruolo della donna nell’agricoltura ligure, dalla figura di salariata stagionale alla moderna imprenditrice agricola. “Oggi le donne non sono solo manodopera, ma proprietarie e amministratrici di aziende agricole, con un ruolo sempre più strategico nella valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti”, ha sottolineato l’economista.

Associazione Arcadia

La prof.ssa Giuseppina Gulli Battistoti ha invece illustrato il lavoro dell’Associazione Arcadia, che ha raccolto un’ampia collezione sulla storia della donna dall’antichità a oggi, esposta nella sala del Castello dei Clavesana. Un vero e proprio museo che racconta il lungo percorso di emancipazione femminile.

Nel video-servizio a inizio articolo le parole di Walter Norzi.