Continuano a cresce i contagi sul territorio nazionale. Oltre 19mila ieri i nuovi casi di Covid-19 e in alcune regione come la Campania gli ospedali cominciano ad essere nuovamente pieni.

Una situazione che preoccupa e da più parti arriva la richiesta di misure più incisive. Il governatore Vincenzo De Luca ha addirittura chiesto il lockdown generale per 30-40 giorni e per questo è stato aspramente criticato ieri dai manifestanti scesi in piazza a Napoli. La sua posizione rimane comunque per il momento isolata.

Il governatore ligure Giovanni Toti ha dichiarato: “Lockdown nazionale? Se il Governo lo riterrà opportuno di certo la Liguria non si sfilerà. Ma chiedo di valutare ogni possibilità, considerando gli effetti devastanti sulla nostra economia. Come stiamo facendo noi a Genova, agendo chirurgicamente per cercare di contenere il più possibile il contagio e allo stesso tempo limitare i disagi economici.”

Il premier Giuseppe Conte, nonostante continui ad escludere il lockdown, ammette che è necessario tenere alto il livello di guardia proprio per evitare una chiusura totale del Paese.

Stando alle ipotesi riportante in queste ore dalle testate giornalistiche nazionali, potrebbero essere diverse le nuove e più stringenti disposizioni. Queste potrebbero già essere annunciate domani sera o nei primi giorni della prossima settimana.

L’ipotesi di un coprifuoco generalizzato è quella che sta maggiormente dividendo il governo e gli esperti. Si starebbe comunque valutando la possibilità di chiudere le attività alle 23 o addirittura alle 22.

Si starebbe anche discutendo nuovamente sulla chiusura delle palestre, delle piscine e degli impianti sportivi. Si tornerebbe, nel caso l’ipotesi divenisse realtà, alle regole sull’attività fisica in vigore durante il lockdown.

Possibile anche la chiusura dei centri commerciali durante il weekend per evitare eccessiva affluenza e assembramenti.

Le scuole resteranno aperte ma verrà chiesto di aumentare la percentuale di didattica a distanza così anche da limitare la pressione sui trasporti pubblici.

Per quanto riguarda gli spostamenti tra le regioni italiane si potrebbe andare verso alcune limitazioni, in particolar modo per quanto riguarda quelle regioni dove la situazione sanitaria è più critica e l’indice di contagio più alto.