stazione ventimiglia

I principali Sindacati intervengono in merito alle procedure di licenziamento nel ferrotel di Ventimiglia:

“Ieri abbiamo ricevuto la comunicazione ufficiale di apertura delle procedure di licenziamento per 5 lavoratori di Ventimiglia della società Pulitalia Servizi, l’azienda che gestisce in appalto per conto di Ferservizi i Ferrotel in Liguria.

Il ferrotel è la struttura che ospita il personale mobile di Trenitalia che, per effetto dei turni, deve pernottare fuori residenza presso la località di frontiera con la Francia.

I licenziamenti derivano dalla scelta di Trenitalia di rivolgersi a strutture alberghiere del territorio anziché utilizzare il ferrotel, di proprietà del Gruppo, un edificio per il quale non è mai stato deciso di investire in opere di adeguamento e ammodernamento, nonostante le ripetute richieste del Sindacato.

Di conseguenza, il ferrotel verrà definitivamente chiuso e le attività di accudienza in appalto saranno sospese il 31 agosto 2019.

Come Organizzazioni Sindacali avevamo da tempo chiesto alla società capogruppo, Ferrovie dello Stato Italiane, di farsi carico di coordinare un’azione tra i diversi appaltatori di FS che operano in Provincia di Imperia per trovare soluzioni di ricollocazione degli esuberi generati da scelte unilaterali di Trenitalia e Ferservizi.

Si tratta dell’ennesima crisi degli appalti ferroviari in Liguria. Solo questa settimana siamo stati costretti a dichiarare uno sciopero sull’appalto della pulizia delle stazioni per i ritardi dei pagamenti, a chiedere l’intervento della committenza sull’appalto delle batterie di Savona per l’assenza di tutele reddituali sul cambio appalto, e l’intervento della Capogruppo per i licenziamenti di Ventimiglia. 

Siamo fortemente preoccupati del silenzio di FS, e disorientati dal fatto che, mentre l’AD presenta un fantasmagorico piano industriale con 15.000 assunzioni – per non parlare delle roboanti dichiarazioni sul salvataggio di Alitalia – nella realtà dei fatti siamo costretti a registrare licenziamenti e continuo ricorso agli ammortizzatori sociali nell’indotto degli appalti ferroviari”.