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Questo 25 aprile vi portiamo nella valle del San Lorenzo per scoprire un tassello particolare della nostra storia: siamo nel comune di Civezza in compagnia dell’architetto e storico Roberto Amoretti e del sindaco Giuseppe Ricca.

La storia che vi raccontiamo ci immerge in un periodo difficile, quello dell’estate del 1944, periodo di grandi tumulti perché tedeschi e fascisti sentivano che la resa dei conti era oramai vicina. La ferocia del conflitto aumentava e solo in questa valle si verificarono l’eccidio di Torre Paponi con 28 vittime e quello del monte Faudo con 13 contadini massacrati.

Poco distante dal paese di Civezza troviamo un affioramento calcareo generato da una cascata oggi scomparsa, il “tuvu”: qui i giovani scavarono un rifugio, una piccola stanza che poteva contenere al massimo sei persone, per potersi sottrarre ai rastrellamenti dei fascisti che battevano la zona in cerca di partigiani e dissidenti.

Ci racconta l’esperienza Giuseppe, il cui padre e zio trovarono proprio qui la salvezza: “Mio nonno era stato portato in un campo di concentramento a Vallecrosia ed era venuto a mancare, così oltre al lutto i due fratelli dovettero fare i conti con l’arruolamento da parte della Repubblica di Salò. Avevano anche una sorella ed una madre vedova, così scelsero la famiglia: il rifugio divenne utile per non essere catturati senza dover scegliere la via della montagna ed abbandonare i propri cari”.

“Mentre erano nascosti han sentito passare sulle loro teste i tedeschi, dovendo quasi soffocare un loro compagno che aveva la bronchite per non farsi tradire”.

Una storia che, in questa giornata così importante, vuole ricordare che la Resistenza non venne fatta solo dai partigiani, ma anche da tutti quei civili che combatterono per salvare la propria vita e quella degli altri.

Oggi il “tuvu” è ricoperto dai rovi che ne celano in silenzio la storia, ed è bene dunque tramandare questo ricordo affinché i roveti del tempo non ricoprano le nostre menti, rendendo gerbida la nostra memoria fatta di piccoli grandi racconti.