Erano stati identificati lo scorso agosto a Ventimiglia e, come spesso accade in questi casi nella città di confine, gli era stato notificato il cosiddetto “foglio di via” con obbligo di tenersi lontano per 3 anni da 16 comuni della Provincia di Imperia.

Il provvedimento era stato emesso agli attivisti “no border” dalla questura di Imperia dopo essere stati fermati mentre cercavano di portare acqua e cibo ad un gruppo di migranti fuori dai cancelli del campo d’accoglienza di Parco Roja.

L’identificazione arrivava dopo gli scontri avvenuti con la polizia e durante i quali morì di infarto l’agente Diego Turra. L’accusa per i quattro era: istigazione alla ribellione.

Un anno dopo il Tar della Liguria ha ribaltato il provvedimento annullandolo.

“Un provvedimento immotivato, sproporzionato nella durata e nel numero di Comuni coinvolti – ha detto l’avvocato dei quattro Alessandra Ballerini -. Ancora una volta il tribunale ribadisce che l’appartenenza a un movimento che pone in essere atti di solidarietà nei confronti dei migranti non può costituire vizio di pericolosità”.

Nelle motivazioni del Tar si legge, infatti, come l’appartenenza al movimento no border non costituisca “una circostanza di per sé illecita”.