Una settimana fa primo sopralluogo di alcuni membri di una produzione cinematografica, che per il momento per motivi di segretezza non se ne può dare il nome, ad Arma di Taggia in vista di girare un film-documentario sullo scrittore campano Tommaso Landolfi, considerato uno dei più importanti scrittori del novecento italiano, e dal critico americano Harold Bloom uno dei maggiori a livello mondiale, in compagnia, tra gli altri, di Italo Calvino (unici due italiani), che dopo la morte del narratore ha curato il pregevole volume: “Le più belle pagine di Tommaso Landolfi”.

La visita preliminare dello staff è stata effettuata sotto la guida e consulenza dell’autore in versi e presidente dell’associazione Mondo Fluttuante (sede in Sanremo) Lamberto Garzia – tornato a vivere più o meno stabilmente ad Arma di Taggia, dopo i soggiorni romani e abruzzesi – che, dopo tre anni di ricerca documentaristico letteraria ha ricostruito un sorprendente parallelo tra i testi e la toponomastica cittadina, aiutato in quest’ultima dal sarto ottantaquattrenne Beppe Manco, che ebbe anche modo di averlo come cliente.

In esempio, nello splendido racconto “La muta”, in un passaggio scrive: “Ora, non lungi di lì era un piccolo campo di tennis col lato minore protetto da stuoie”. E nella realtà degli anni 60 nei pressi di Piazza Marinella  vi era realmente un piccolo campo da tennis, in estate adibito a sala da ballo, dove ora vi è un giardino pubblico, proprio di fronte al bar Piccolo Jolly.

Altro è ultimo esempio estrapolato dal racconto “Sguardi”: “Andava verso un sottopassaggio della ferrovia, molto basso, ha dovuto chinarsi per riuscire di là, e lo ha fatto senza scomporsi, ossia senza scompaginarsi, in più mostrando nell’atto vezzi insospettati”.

E qui fa riferimento a quelle moderne “forche caudine armasche”, il pontino in Vicolo Romano, dove una volta transitavano i treni, ora raggiungibile attraversando la ciclabile.

Tommaso Landolfi è nato a Pico, in provincia di Caserta, nel 1908 ed è morto vicino a Roma nel 1978. Nel 2008, in occasione del centenario della sua nascita, le Poste Italiane lo hanno onorato con un francobollo commemorativo, preferendolo a Giuseppe Ungaretti.

Dopo che sono state rese pubbliche le sue carte private, ora consultabili presso la “Sala Idolina e Tommaso Landolfi” della prestigiosa Università di Siena, è stata confermata, senza alcun dubbio, la sua presenza assidua ad Arma di Taggia negli anni ’60,  luogo nel quale ha composto diverse opere.