Continua anche nel sud della Francia la moria di anziani ospiti delle case di riposo.

Dopo quella ormai tristemente famosa di Mougins (34 morti ed altrettanti contagiati su poco più di cento ospiti, con numeri in evoluzione), adesso è la volta di Prè-du-Lac nei pressi di Grasse dove sono ormai cinque gli anziani che hanno perso la vita dal 12 marzo.

Mentre i parenti delle vittime di Mougins hanno avviato una class-action contro  ignoti affidandosi ad un legale, è intervenuto il presidente della Commissione medica degli ospedali CHU di Nizza dichiarando di essere pronto a partecipare attivamente ad uno screening di massa con tamponi su tutti gli ospiti delle Ehpad (acronimo francese di Etablissement d’HĂ©bergement pour Personnes AgĂ©es DĂ©pendantes) del dipartimento, oltre ai due che sono direttamente gestiti dallo stesso gruppo ospedaliero e che si trovano a Tenda e nel quartiere nizzardo di Cimiez.

Tutta la Francia ha finalmente preso coscienza del dramma che stanno vivendo queste persone, i sopravvissuti, costretti nella stragrande maggioranza dei casi, a restare chiusi ed isolati nelle loro camere da oltre un mese ormai, senza contatti con gli altri ospiti e con i loro famigliari ma solo con il personale nei pochi istanti in cui gli vengono serviti i pasti.

Il dibattito è esploso solo negli ultimi giorni quando sono state rese note le cifre dei decessi che prima non venivano contabilizzati non facendo parte di quelli forniti dagli ospedali. Scoprire che sono morti oltre 3.000 di questi anziani contagiati dal virus, non solo ha fatto schizzare ben oltre quota 10mila il numero totale delle vittime in Francia ma ha inferto un duro colpo al cuore e alle coscienze di tutti i transalpini.