video
play-rounded-outline
12:00

Trovati alleati come Giovanni Ballestra, già ex assessore provinciale ed ex vicesindaco di Ventimiglia, ed il professionista Antonio Falzone, già presidente del consiglio municipale, il trentatreenne Gabriele Sismondini nel corso dell’intervista a Riviera Time non lo dice, ma fa capire anche a chi è cieco e sordo che per lui “il dado è tratto”.

La conferma ufficiale sarebbe questione di giorni, forse di ore. Alle prossime elezioni comunali del 14 e 15 maggio Sismondini, spinto anche da chi lo stima, scenderà in pista. Dopo esperienze come consigliere si candida per fare il sindaco. Figlio d’arte vuole seguire le orme del padre, deceduto anni fa, che ha lasciato il segno come politico e pubblico amministratore intemelio attivo e leale. Il neo candidato sta ultimando dettagli del suo programma con amici certi e possibili. Non chiude le porte a nessuno, solo agli inciuci. Ha le idee chiare, vuole sdoganare, proteggere, rilanciare Ventimiglia. Città storica, ricca di bellezze naturali e possibilità di sviluppo eccezionali. Terra che ospitò e conserva musealmente tra i suoi tesori addirittura tracce importanti, uniche, dei primi abitatori della terra oltre un mare ed un clima stupendi. Idem l’entroterra. 

Gabriele Sismondini in questa intervista appare cambiato, più deciso nelle scelte e nelle cose da fare. Un “sindaco civico” che ha messo in agenda il turismo, il sociale, il lavoro e massima attenzione a colate di cemento. Porte spalancate a chi vorrà investire, come ha fatto il Principato di Monaco con il nuovo porto turistico agli Scoglietti. Anche il piano di rigenerazione urbana del magnate olandese Robert Thielen apre nuovi scenari.

Però attenzione, se il neo candidato sindaco ci permette un consiglio, attenzione. Non faccia l’errore di troppi suoi passati e futuri colleghi pubblici amministratori d’Italia e del mondo: stop, stop, stop a nuove più o meno colate di cemento se non si è assolutamente certi che invece di migliorare l’urbe potrebbero fare grossi danni. Il discorso vale anche per industriali illuminati che desiderano investire, ma forse male consigliati da tizio e caio o, peggio ancora, raccomandati. Certi progetti faraonici sono belli, stupefacenti, da cartolina. Ma necessari, utili alle città? Boh! Forse nei deserti… Dove ci sono spazi immensi, dimenticati da tutti da sempre. A nostro avviso assolutamente no in tutti quei luoghi panoramici, unici, come proprio sotto Ventimiglia vecchia, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, le colline, la natura, i colori incontaminati di Liguria ai cui piedi si sta ultimando il porto turistico e c’è un pezzo di paradiso: il mare stupendo, unico delle Calandre.