concerto orchestra sinfonica sanremo

Ritorna il consueto appuntamento con il “Concerto delle Feste” dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo, in programma giovedì 27 dicembre al Teatro Centrale di Sanremo, alle ore 17.00.

Il Maestro Giancarlo De Lorenzo – Direttore Artistico e Stabile della Sinfonica – guiderà i Professori d’Orchestra in un percorso che condurrà il pubblico attraverso Valzer e Polke ottocentesche, con composizioni di Johann Strauss figlio (1825/1899) più un paio di brani del fratello Joseph Strauss (1827/1870) e di Johann Strauss padre(1804/1849).

Il programma prevede infatti:

  • Valzer dell’Imperatore Op. 437
  • Annen – Polka francese Op. 117
  • Tritsch Tratsch – Polka Op. 214
  • Blumenfest – Polka Op. 111
  • Voci di Primavera – Valzer Op. 410
  • Fra tuoni e fulmini – Polka veloce Op. 324
  • Pizzicato Polka (di Johann e Joseph Strauss)
  • Il bel Danubio blu – Valzer Op. 314
  • Marcia di Radetzky (Johann Strauss padre)

Come vuole la tradizione, il concerto delle feste Natalizie evoca le atmosfere viennesi di fine ‘800 con Valzer e Polke di Johann Strauss figlio. Ormai si associano le musiche di Strauss al Capodanno, eppure non fu certo per questa festività che furono scritte: per lo più erano legate a nozze, compleanni, onomastici e festeggiamenti di Corte in tutte le stagioni. Oltre ad aumentare la popolarità di queste danze in Europa, Strauss ed i suoi fratelli ebbero il merito di farle conoscere anche in America ed in Russia, dove egli si recò nel 1856 e molte sue musiche furono eseguite nella Reggia di Pavlovsk, presso San Pietroburgo. Nel 1872, in occasione del centenario della nascita degli Stati Uniti d’America, il compositore fu invitato a Boston dove diresse un’orchestra formata da 1.000 musicisti ed un coro di circa 20.000 persone di fronte a 100.000 spettatori: una sorta di anticipazione dei concerti delle popstar. È curioso notare che a fine ‘800 si delineò una distinzione tra musica colta e musica leggera: da una parte Brahms, dall’altra Johann Strauss. A questa contrapposizione, però, non corrispondeva un dualismo fra i protagonisti: il primo ammirava la musica del collega viennese ed affermò che avrebbe voluto essere lui l’autore della melodia del Bel Danubio blu.