Si svolgerà sabato 28 ottobre al Teatro del Casinò di Sanremo il primo convegno interregionale delle Sezioni Liguri e Piemontesi dell’Associazione Italiana Donne MedicoAIDM, con il patrocinio della Regione Liguria, della Provincia e del Comune oltre che degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri Liguri e Piemontesi.

Il congresso scientifico, dal titolo “La trasmissione del Sapere in medicina in ottica di genere” vede riunite per la prima volta sette sezioni dell’associazione e precisamente Torino, Biella, Asti ed Alessandria per il Piemonte, Genova, Tigullio e Sanremo per la nostra regione. L’incontro rientra nel progetto di formazione continua in medicina con il conseguimento di 7 crediti ECM ed è aperto a tutte le professioni sanitarie: l’Associazione Italiana Donne Medico infatti è una associazione scientifica accreditata presso il ministero ed è entrata a far parte della FISM (Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane). Nella nostra provincia conta sessanta iscritte e porta il nome di AIDM Sanremo, perché venne qui fondata nel 1996 dalla dott. Carla Gatti. Attualmente conta 70 socie in tutta la provincia e ne è presidente la dott. Elena Lanteri Cravet, già anestesista presso l’ASL 1 Imperiese.

AIDM nasce il 14 ottobre 1921 a Salsomaggiore Terme e viene riconosciuta nel 1922 a Ginevra, dal Bureau Internazionale, col nome di Associazione Italiana Dottoresse in medicina, è membro della “Medical Women’s International Association” (M.W.I.A.) fondata a New York, il 25 ottobre 1919, annovera tra le fondatrici Maria Montessori, socia A.I.D.M. dal 1928, che doveva imporsi con il suo metodo educativo in tutto il mondo. Le donne medico, allora, erano circa 200 in tutta Italia ora sono 2.000 suddivise tra 55 sezioni.

La giornata di studio affronterà il problema di come il genere influenzi la pratica medica, la ricerca e l’istruzione, e come occorra migliorare l’equità e la qualità dell’assistenza sanitaria.

La medicina è una scienza che cambia in continuazione, eppure spesso riflette modelli di genere e stereotipi radicati. Le differenze di genere non si limitano al fatto che uomini e donne possono presentare sintomi diversi per le stesse condizioni mediche, ma si estendono a tutto il processo di cura. La trasmissione del sapere in medicina in ottica di genere richiede una comprensione approfondita di queste differenze e l’adozione di pratiche mediche e di insegnamento che le tengano in considerazione.

I professionisti medici devono essere consapevoli del fatto che le donne e gli uomini possano avere risposte diverse ai trattamenti, e che queste differenze possano essere influenzate da una serie di fattori biologici, culturali e sociali. Devono sapere come si possa migliorare infine la pratica medica in modo che sia veramente centrata sulla persona, indipendentemente dal suo genere.

Inoltre, è fondamentale considerare il ruolo delle donne nella ricerca medica e nella formazione dei professionisti della salute. Le donne hanno contribuito in modo significativo all’innovazione e al progresso nella medicina, eppure spesso i loro contributi sono stati sottovalutati o trascurato. In un mondo che cambia rapidamente, in cui l’informazione è abbondante e accessibile, la trasmissione del sapere in ottica di genere ci obbliga a considerare non solo ciò che trasmettiamo, ma anche come lo facciamo. Dobbiamo riflettere sulla rappresentazione di genere nella cultura, nei media e nell’istruzione.

Nel corso di questo convegno, ci sarà l’opportunità di condividere esperienze e di promuovere una discussione costruttiva su come si possa migliorare la trasmissione del sapere in medicina in ottica di genere nella speranza di compiere un passo avanti nella creazione di un sistema sanitario più equo, inclusivo ed efficace per tutti.