Si è svolta ieri pomeriggio presso la sede sanremese di CNA Imperia una riunione di confronto ed ascolto sul futuro del mercato annonario di Sanremo.

“Il dibattito si è concentrato sulle tempistiche e modalità di esecuzione delle opere di riqualificazione e restyling che, per quanto necessarie ed attese dalla cittadinanza, imporranno un pesante sacrificio che potrebbe mettere in discussione la stessa sopravvivenza dell’intera comunità di operatori commerciali che oggi operano all’interno dell’edificio”, afferma il Segretario territoriale CNA Imperia Luciano Vazzano.

Lo sforzo profuso dall’Amministrazione nell’individuazione di una sede alternativa impone il trasloco temporaneo dei banchi in situazioni precarie e costose, per alcuni addirittura non perseguibili, come nel caso delle attività posizionate nei box circostanti il plateatico, senza contare la concreta ripercussione che questo avrà sugli introiti delle attività e per della perdita della clientela abituale.

Si tratta di attività perlopiù a gestione famigliare, di circa 80 imprese che devono essere tutelate e messe in condizioni di sostenere questo progetto: le economie di tempo e denaro che una chiusura totale del mercato potrebbe portare al bilancio dei costi per la realizzazione dell’opera si tradurrebbero in un impoverimento della comunità tutta, mettendo a rischio la tenuta di queste imprese ed i posti di lavoro che genera.

Sonia Carolì, coordinatore CNA Turismo e commercio Liguria, conclude: “La soppressione temporanea del mercato anche solo per quattro mesi non può essere compensata con l’individuazione di aree che possano essere considerate “equivalenti” rispetto a quelle che vengono temporaneamente tolte agli addetti perciò questi, riuniti oggi pomeriggio da CNA, hanno cercato soluzioni e proposte alternative a questo scenario.”.

Le imprese presenti hanno quindi dato mandato all’Associazione di rappresentare alcune istanze all’Amministrazione comunale nel corso della riunione che si terrà il prossimo 8 agosto:

  1. La realizzazione dei lavori senza prevedere la chiusura totale del mercato ma impostando un cronoprogramma che possa permettere loro, anche per settori, di proseguire con l’attività all’interno del mercato. Gli stessi operatori, per il tempo necessario, si sono resi disponibili ad ospitarsi tra colleghi in banchi collettivi e provvisori nelle aree che resterebbero aperte al pubblico.
  2. L’adozione di una soluzione di sezionamento che possa permettere la prosecuzione delle attività nei box che peraltro non sarebbero interessati dai lavori, i cui titolari recentemente hanno già realizzato interventi di ristrutturazione. Queste attività necessitano di spazi di stoccaggio, celle frigorifere ed attrezzature non allestibili altrove temporaneamente e non potrebbero sopportare i costi di acquisto o noleggio di adeguati automezzi negozio.
  3. Prevedere pesanti penalità nel caso di lavori che si protraggono nel tempo più del previsto. Il rischio è che l’opera sia riconsegnata alla città dopo così tanto tempo da farle perdere identità e vocazione commerciale, facendola percepire dagli utenti come un cantiere, un’incompiuta, facendo perdere l’abitudine di frequentarla per fare i propri acquisti.
  4. Prevedere il posizionamento di uno sportello per il prelevo bancomat; un distributore di acqua pubblica (la cosiddetta “casa dell’acqua”) e soprattutto progettare l’area centrale dedicata alla attività di somministrazione, intrattenimento e socializzazione senza penalizzare con modifiche la posizione dei banchi di vendita.

Infine, risulta necessaria la redazione di un nuovo Regolamento comunale per il miglior funzionamento del mercato annonario.