video
play-rounded-outline
01:13

Il ‘caso Geolier‘, scoppiato durante il Festival di Sanremo, continua.

A Emanuele Palumbo, Geolier, figlio di Napoli, in segno di gratitudine ed ammirazione, per il prestigioso traguardo conseguito, per aver rappresentato la Città e la sua cultura musicale nella gara canora più prestigiosa del Paese Festival di Sanremo 2024. Napoli, grande Città della Musica, è orgogliosa e sostiene i suoi talenti. Il sindaco Gaetano Manfredi

Così recita la targa che il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha consegnato ieri al giovane artista nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino. Intanto, l’accoglienza della città al ritorno del cantante di ‘I p’ me, tu p’ te’ è da stadio: cori, urla e strade intasate dimostrano l’affetto che Napoli ha per Emanuele. Lo stesso affetto che più volte durante questo Festival è stato proprio la causa di molte polemiche.

In primis, ci sono stati i fischi e l’abbandono della sala quando Geolier con Guè, Luchè e Gigi D’Alessio ha vinto con il medley ‘Strade’ la serata cover. Come emerso nei giorni successivi in sala stampa non un attacco alla persona ma alla classifica che, secondo i più, doveva premiare Angelina Mango e il suo omaggio al padre con ‘La rondine’. ‘Nun fa nient‘ ha poi commentato il cantante napoletano da Mara Venier a Domenica In.

Poi, la questione che ancora scotta: come ribadito anche durante la conferenza stampa di chiusura alla 74esima edizione del Festival, Geolier ha trionfato nelle votazioni tramite telefono o sms. Per lui non solo il 60% delle preferenze, ma il più alto numero di voti da quando esiste questo sistema. Ciò significa che era lui il vincitore agli occhi di una ‘giuria popolare’ estremamente eterogenea. “Sono contento così. Io e Angelina siamo due ragazzi, Nord, Sud non fa nulla, siamo due giovani del 2000, le altre differenze non appartengono ai ragazzi di oggi, forse degli anni ‘50”, aveva risposto Emauele.

Napoli e il Festival di Sanremo

Non è la prima volta che un artista napoletano partecipa al Festival, anzi, la tradizione è ben consolidata ed è fatta anche da vincitori. Il primo artista napoletano a trionfare al Festival di Sanremo è stato nel 1955 Tullio Pane, in coppia con Claudio Villa, con la celebre canzone “Buongiorno tristezza”. Due anni dopo, nel 1957, a vincere è stato Nunzio Gallo, ancora in coppia con Claudio Villa, con il brano “Corde della mia chitarra”.

Negli anni ’70 arriva la doppietta di Peppino di Capri. Nel 1973 l’artista isolano trionfa con “Un grande amore e niente più”, davanti ad un altro napoletano, Peppino Gagliardi, giunto secondo con la canzone “Come un ragazzino”. Nel 1976 arriva il bis per il ‘Peppino nazionale’ grazie al brano “Non lo faccio più”. L’ultimo artista napoletano ad aver vinto il Festival di Sanremo è stato Massimo Ranieri. La sua “Perdere l’amore” nel 1988 sbaraglia la concorrenza, precedendo sul podio Toto Cutugno (“Emozioni) e Luca Barbarossa (“L’amore rubato”).

C’è da dire, però, che nessuno ha mai portato una canzone in napoletano. Gigi D’Alessio, con cui lo stesso Geolier ha duettato nella serata cover, ha più volte raccontato: “Quando mi chiesero di fare in italiano ‘Non dirgli mai’ al Festival di Sanremo, io acconsentii, ma poi sul palco dell’Ariston cantai in napoletano la frase più significativa, ‘Si stasera t’avessa vasa‘, non potevo fare diversamente. La Rai non voleva, a quel tempo era assolutamente vietato”.

Il Festival targato Amadeus, invece, si è sempre rivelato diverso e Geolier l’ha detto fin da subito: “Io voglio portare Napoli ovunque, portare il napoletano a Sanremo è stato mio obbligo, io volevo fare questo, tutto il resto per me non conta”. E così ha fatto.

A Festival concluso e tornato nella sua Napoli, però, Geolier è al centro di un’altra questione proprio per quel premio consegnatogli ieri. Daniela Di Maggio, la mamma di Giovanbattista Cutolo, Giò Giò, il giovane musicista ucciso lo scorso 31 agosto a seguito di una lite per futili motivi sul palco dell’Ariston ha potuto ricordare il figlio ucciso in un toccante momento durante la prima puntata. Oggi, la donna ha contestato la decisione del sindaco di Napoli sostenendo che non è giusto premiare Emanuele Palumbo e non ricordare anche suo figlio. Non una contestazione verso il giovane artista ma verso l’amministrazione che avrebbe dovuto includere Giogiò fra coloro che hanno rappresentato Napoli sul palco sanremese.

Nel video-servizio a inizio articolo l’accoglienza di Napoli all’arrivo di Geolier e il momento della consegna del premio.