Da Mengoni a Mango: quasi una filastrocca, meglio una continuazione. Da X-Factor il primo, proveniente da Amici la figlia d’arte: i talent-show sono ormai parte di un percorso artistico. Angelina vince il 74° Festival di Sanremo, quello dei record con 14.3 milioni di persone collegate soltanto da televisione per l’ultima sera. Mentre lo streaming in enorme crescita, sembra ancora sottovaluto da Mamma Rai. Anche perché, onestamente, le canzoni piacciono, sono quasi tutte orecchiabili e cantabili. Gli esperti dicono che nessuna rimarrà nella storia musicale ma i dati streaming confermano che le persone ballano, cantano e scaricano già i pezzi.  Risultato raggiunto.

E la canzone non ha genere. Erano dieci anni che non vinceva una donna (dal ‘Controvento’ di Arisa nel 2014) ma rimane soltanto un dato. Questa ostentata rivendicazione di diritti e parità  accentua delle differenze che diventano poco credibili da evidenziare, se parliamo unicamente di musica. Lo ha detto in conferenza stampa anche Giorgia: “Finché continueremo a sottolinearlo, ci sarà sempre la differenza. Mi piacerebbe non ci fosse bisogno di specificare il genere quando si parla di artista. Quando questo accadrà vorrà dire che saremo vicini alla parità”.

Non c’è Festival, se non ci sono polemiche. Lo diceva anche Pippo Baudo. Quasi tutte sembrano strumentalizzate. I fans hanno trascinato Geolier in cima a Sanremo per la serata cover ma la sensazione è che questa vittoria gli abbia tolto qualcosa nella corsa al ‘Leone d’oro’. Attirando qualche antipatia, anzi gelosia!, per un medley con Guè, Luchè e Gigi d’Alessio che, in effetti, non ha emozionato come altri pezzi. A tanti, la vittoria così è parsa forzata dal televoto.

In particolare, la sala stampa si è sentita punta nel vivo, scavalcata nella decisione artistica. E’ uno degli aspetti sotto i quali leggere la vittoria de ‘La noia’ e l’esplosione da stadio al roof, dopo il verdetto letto da Amadeus, lo testimonia. Ma c’è anche chi, tra i giornalisti, ha chiesto ad organizzatori e colleghi: “Come fa il 60% del televoto (contro il 16%) a non essere preponderante? Sanremo è una kermesse popolare, come si fa ad ignorare una mole tale (e un divario) di voti?” Amadeus si trincera dietro ad un “esiste una formula matematica” che però non sa spiegare, quindi dobbiamo fidarci. Sembra di rileggere il metodo d’Hondt quando si parla di elezioni: complicato ma infallibile nei numeri.

Eppure lo stesso Vaccalepre, che aveva posto la domanda precedente, sottolinea come nel 2000 – quando votavano le sole giurie – la vittoria degli Avion Travel venne definita una decisione impopolare. Man mano, prese sempre più centralità il televoto per il verdetto fino ad arrivare alla distorsione degli ultimi giorni che ha acceso i fans.

Mango e Geolier sono stati bravi però a sedare le polemiche con la loro amicizia. Il partenopeo, che ha portato una grande ventata di napoletanità a Sanremo, ha sottolineato: “Sono contento così. Siamo due ragazzi del 2000”, lo incalzano “Due ragazzi del Sud!” e  lui risponde con maturità: “Siamo due ragazzi. Le altre differenze non appartengono ai ragazzi di oggi, forse degli anni ‘50”. Applausi a scena aperta. Calma e maturazione che rientrano nella costruzione (che non va confusa con finzione) del personaggio che, tra l’altro, avrebbe in ballo la conduzione di un talent sul rap, trasmesso da Netflix nelle prossime settimane.

“Per prima cosa, quando torno a casa, voglio mangiare un pizza con i miei amici” dice Angelina, “Nun te preoccupà, t’a facc’ io” risponde Geolier. Applausi a scena aperta bis. Ma le polemiche difficilmente passeranno subito in secondo piano: non è ancora stato chiarito come mai il televoto andato in tilt durante la serata e se realmente siano state raccolte tutte le preferenze. Vedremo.  

Sulla pacifica protesta degli agricoltori – dei quali va apprezzata la genuinità – vanno comunque fatte delle riflessioni. Arrivati totalmente scoordinati, i protestanti sono riusciti a raggiungere un colloquio col Ministero in poche ore con rappresentanti già presenti a Roma. Da Sanremo, Amadeus ha letto soltanto un pezzo del comunicato, la parte più edulcorata. I trattori invece sono rimasti sul lungomare d’Acquisto e gli agricoltori lontani dall’Ariston con la mucca Ercolina, tra cesti di mandarini, paglia e scarponcini.

E a proposito, una volta sul palco salivano le calzature di Ferragamo, Ferrè, Armani, oggi U-Power che basta navigarne il sito online per leggere testualmente “la mission di U-Power: scarpe antiinfortunistiche e abbigliamento da lavoro”. Fa sorridere quantomeno. Così il nuovo testimonial John Travolta rimane travolto dalle polemiche (e dal ‘Ballo del qua qua’): la Rai parla di clausole contrattuali chiare e, al massimo, di una svista dei propri addetti che dovevano controllare prima di salire sul palco; la ditta novarese ha centrato invece l’obiettivo. Vedremo però se ci saranno multe. Ma che non ci fosse nemmeno una pur minima comunicazione o relazione sembra quantomeno strano, dato che proprio quella sera il patron Uzzeni era seduto in prima fila. E da lì a poche ore, sarebbe arrivata l’ufficialità della nuova pubblicità con protagonista proprio il fu Tony Manero.