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Via libera alla revisione del sistema di remunerazione dei soggetti gestori delle strutture private accreditate dell’area ospedaliera e della specialistica ambulatoriale (assistenza ospedaliera, ambulatoriale, anziani, disabili, salute mentale, servizio di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza-Npia, dipendenze) e al conseguente riconoscimento della produzione piena, senza l’applicazione del sistema di cosiddetta ‘regressione tariffaria’, sempre nel rispetto dei limiti di budget assegnato alle Asl.

Lo prevede la delibera approvata dalla Giunta, su proposta del presidente e assessore alla Sanità della Regione Liguria Giovanni Toti, con riferimento al 2021 e in modo permanente a decorrere da quest’anno.

In sostanza, vengono eliminati alcuni limiti e paletti che erano previsti per la remunerazione delle strutture private accreditate: raggiunta la quasi totalità delle prestazioni concordate, per le rimanenti veniva riconosciuta una tariffa ridotta; inoltre per i pazienti psichiatrici e disabili (per i quali la tariffazione è superiore rispetto agli anziani comportando maggiore complessità nell’assistenza) era previsto che, al raggiungimento del 65esimo anno di età, a seguito di una visita specialistica, potesse essere ridotta la tariffa giornaliera riconosciuta alla struttura qualora le condizioni cliniche fossero assimilabili a quelle tipiche dell’invecchiamento.

“Riteniamo che si tratti di un riconoscimento importante – afferma il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti – frutto del percorso di confronto costante con gli enti gestori, di cui abbiamo accolto le richieste. Quelli che speriamo di esserci definitivamente lasciati alle spalle, grazie soprattutto alla campagna vaccinale, sono stati due anni durissimi di pandemia che hanno inciso pesantemente non solo sui nostri ospedali e sulla medicina territoriale ma anche sulle strutture private accreditate, in termini di rallentamento del turn over e di maggiori costi gestionali legati alle indispensabili misure adottate per limitare il più possibile la diffusione del contagio e, quindi, tutelare la salute dei nostri familiari anziani, disabili o con patologie psichiatriche. Questo percorso di supporto alle nostre Rsa è iniziato già nel 2021 e proseguirà anche in futuro”.