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Rivieracqua fa il punto della situazione alla luce dell’impennata dei prezzi del comparto energetico e preannuncia, inevitabilmente, aumenti nelle bollette anche se con effetto ritardato e da prevedere non prima di un paio d’anni.

Numeri alla mano, ad aprire l’incontro è stato il presidente Gian Alberto Mangiante: “Anche noi ovviamente siamo costretti a subire aumenti indiscriminati e spesso ingiustificati, in particolare del comparto elettrico che utilizziamo costantemente per la nostra attività. Il costo del kilowattora è triplicato nei primi mesi del 2022 e questo ci costringe a rivedere alcuni punti del nostro piano di rientro nei confronti dei creditori i quali recupereranno comunque il 100% di ciò che gli spetta. Gli aumenti in bolletta nei confronti dei nostri utenti non dovrebbero superare il 25%”.

Al fianco di Mangiante, Sara Rodi e Giacomo Chiappori. E’ toccato all’ex sindaco di Diano Marina intervenire ‘politicamente’ sull’argomento e lui non si è fatto pregare.

Questi aumenti sono una pazzia, il mercato di elettricità, gas e soprattutto carburanti è totalmente fuori controllo come si può notare questa mattina dai prezzi esposti dai distributori che vanno da 1,90 a 2,30/2,40. E il Governo cosa fa? Toglie un’accisa da 15 centesimi e non avvia nessuna azione contro questa manovra speculativa lampante. Per Rivieracqua tutti gli aumenti si traducono in un costo supplementare di poco meno di un milione al mese proprio mentre ci apprestiamo a chiudere il bilancio 2021 per la prima volta con un utile di quasi un milione”.

Nel video-servizio di RivieraTime le interviste a Gian Alberto Mangiante e a Giacomo Chiappori.