Lorenzi - Le tre triplette anticovid
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“Stiamo vivendo l’esperimento che in realtà non avevamo ancora mai fatto: quello di cercare di convivere con il virus. Si era parlato di convivenza in maggio quando la società aveva riaperto le porte alla fine del lockdown – afferma Mara Lorenzi, professoressa di Bordighera che nella sua carriera ha diretto un laboratorio di ricerca a Harvard – ma quella era una convivenza molto facile perché il virus era quasi sparito, disperso dal distanziamento sociale di un lockdown molto prolungato.”

“Ma ora i contagi sono risaliti, e se vogliamo escludere almeno nell’immediato il ricorso ad un altro lockdown generale o anche solo alla chiusura della scuola, dobbiamo impegnarci in prima persona a condurre bene l’esperimento. Che consiste nel capire se il mettere in atto quanto abbiamo imparato durante la prima ondata di pandemia sommato alle restrizioni che il Governo sta imponendo sono sufficienti a proteggere gli anziani e le altre persone ad alto rischio in una società che rimane funzionalmente aperta e in cui il virus circola.”

“Direi che abbiamo a disposizione 3 “triplette” di documentata efficacia protettiva.”

Tripletta no. 1: sono gli interventi di prevenzione non-farmacologica contro tutte le infezioni respiratorie stagionali:

1. Distanziamento sociale (gli anziani devono essere molto ligi a questo strumento)

2. Mascherina

3. Igiene delle mani

Tripletta no. 2: sono gli interventi di prevenzione farmacologica rivolti alle infezioni stagionali e raccomandati soprattutto per gli anziani:

1. Un livello ematico di Vitamina D al di sopra di 30 ng/ml: la Vit D regola il buon funzionamento del sistema immunitario e diversi studi riportano che pazienti con buoni livelli ematici manifestano un’importante riduzione di rischio di complicazioni gravi da COVID-19 rispetto a chi ha livelli bassi. Anche se dopo il sole dell’estate dovremmo essere ben riforniti di Vit D, c’è un’alta percentuale di persone che può beneficiare di supplementazione.    

2. Vaccinazione anti-influenza.

3. Vaccinazione anti-pneumococco. Questa si può fare anche contemporaneamente alla vaccinazione anti-influenza, e fatta una volta è efficace per molti anni.

Tripletta no. 3: sono gli interventi farmacologici di cura del COVID-19 se dovesse malauguratamente arrivare il contagio:

1. Remdesivir, un farmaco antivirale di provata efficacia nel ridurre la durata e la severità del COVID-19 in trials clinici; disponibile nelle nostre ASL per i pazienti ospedalizzati. Per ora è usabile solo endovena, ma è in corso lo sviluppo di una nuova formulazione da usare nebulizzata per via inalatoria che permetterà l’uso precoce di Remdesivir anche a casa per cercare di prevenire il ricovero (The Medical Letter, 19 Ottobre 2020).     

2. Eparina, che protegge contro l’occlusione dei vasi sanguigni polmonari e di altri distretti, che si è visto essere uno dei meccanismi della letalità del COVID.

3. Desametasone, che protegge contro l’attivazione abnorme del sistema immunitario nelle fasi gravi della malattia, un altro dei meccanismi di letalità del COVID.

“Nelle prossime settimane il numero dei contagi rimarrà alto – conclude Mara Lorenzi – saranno i numeri delle terapie intensive e dei decessi a dirci se una società aperta al 70-80% ha abbastanza armi per convivere con il virus fino all’arrivo di un vaccino efficace.”