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Dal primo luglio entra in campo la riforma dello sport: una piccola rivoluzione, come definita da Matteo Gai, direttore generale della Rari Nantes Imperia, che è diventata necessaria dato l’evolversi della materiale giuridico-fiscale in ambito sportivo.

“Era attesa da tempo: cominciò il Ministro Spadafora, è passata per le mani della Vezzali e questo Governo ha dovuto poi normarla. Dal primo luglio – continua Gai – comincerà un periodo di transizione affinchè tutte le società abbiano lo spazio per adeguarsi alle nuove regole che porterà all’anno nuovo. Da subito, si vedranno i primi effetti come il passaggio da otto a due anni del vincolo sportivo. Dovranno essere cambiato gli statuti e gli oggetti sociali, così come non ci sarà una differenza tra lavoratore dilettante e professionista.”

Il direttore della società natatoria ritiene necessaria la riforma anche se, a suo parere, molte società locali potrebbero avere qualche difficoltà a farsi trovare pronte. Il periodo di traghettamento però consentirà loro di approfondire la tematica: “E’ una specie di rivoluzione che, una società come la Rari, può accogliere in maniera diversa da una associazione più piccola, dato che ha una struttura societaria ed una architettura contabile non indifferente. Non tutte le società sono pronte ma è un passo che andava fatto perchè la materia sta prendendo piede ed era necessario un perfezionamento di alcuni aspetti border line.”