CURIOSITA' Emergenza Covid- Simone Gandolfo sula produzione audiovisiva
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Regista, attore, produttore conosciuto in tutta Italia e non solo, Simone Gandolfo sta trascorrendo il suo periodo di isolamento forzato a Viozene, piccolo paese tra Liguria e Piemonte.

“Poco prima del lockdown sono stato a Berlino e Roma, ma onestamente volevo stare in un posto dove ci fosse un po’ di natura e si potesse utilizzare questo momento delirante per fare un reboot esistenziale” – spiega Gandolfo a Riviera Time.

Come si sta muovendo il mondo del cinema in questo periodo di chiusura?

“Lo sviluppo va avanti con i bandi pubblici e la scrittura. Abbiamo un film in post produzione che è ‘Io sono vera‘, girato l’anno scorso tra la Cile e la Liguria. Stiamo andando avanti e siamo stati presi per lo showcase dei film non ancora finiti del Festival di Cannes che si terrà online”.

Come può cambiare la fruizione dei film in questo periodo e una volta superato?

“La sala cinematografica che già era in crisi – dice il regista – vive dei momenti molto difficili. Ci sono iniziative che stanno organizzando per fare del cinema online, questa roba verrà implementata. Dalle proiezioni fatte pare che cinema e teatri saranno gli ultimi ad aprire, quindi a dicembre. Il problema non sarà solo quando, ma come potranno legalmente aprire. Perché se in una sala da trecento persone devi rispettare il metro di distanza puoi mettercene cento e quindi, o fai pagare il biglietto 30 euro o vai a bagno. La produzione audiovisiva dovrà comunque continuare, produrre sarà più costoso. Mi auguro questo periodo come un ponte. Servirà cercare di ricreare il più possibile l’esperienza cinema, differenziandosi dalle piattaforme classiche come Netflix. La cultura cuba il 15% del pil italiano – prosegue Gandolfo. Si sta ragionando sul trovare delle regole chiare, se ne sta discutendo su diversi tavoli.

Chiusura dedicata all’incremento del lavoro nel campo audiovisivo in Liguria, con un indotto in crescita negli ultimi anni bloccato dall’emergenza covid: “Il lavoro che è stato fatto continuerà e ritengo, da ottimista quale sono, che questo sia un momento di passaggio della storia. Bisognerà reinventarsi nuove forme, tenere duro, ma se ne potrà uscire. Questo momento di reclusione forzata può essere un momento di grossa introspezione oppure no, quello dipenderà dal singolo individuo”.

L’intervista completa a Simone Gandolfo nel videoservizio di Riviera Time.