alessandro condò

A seguito del nostro servizio nel quale il dottor Stefano Ferlito spiegava le strategie messe in campo dall’Asl 1 Imperiese per far fronte ai maggiori afflussi estivi nei pronto soccorso del Ponente ligure, il coordinatore politico di “Sanremo Libera”, Alessandro Condò, sottolinea in un comunicato stampa alcune carenze da lui individuate nel servizio erogato:

Vorremmo replicare alle recenti dichiarazioni del  direttore del dipartimento Emergenza e Accettazione dell’Asl 1 Imperiese, Dott. Stefano Ferlito di qualche giorno fa.

Prima di tutto va nuovamente rilevato come le affermazioni di chi dirige ed amministra, delineino situazioni lontanissime da quella che è poi la realtà dei fatti.

1600 metri quadrati di superficie, unico Pronto Soccorso dal confine con la Francia fino agli Aregai (il PP di Bordighera gestisce praticamente il nulla a livello di emergenza), fino a 250 accessi giornalieri durante la stagione estiva, sono i numeri che indicano incontestabilmente che la situazione al  pronto soccorso di Sanremo è critica, se non per certi versi drammatica.

Lo si apprende non solo dalle pagine dei giornali, dove si evidenziano come cause principali di questa situazione le carenze di personale e l’influenza, ma anche dalle grida di allarme di tutti gli operatori.

Non è la prima volta che Sanremo Libera si trova a dover denunciare la carenza cronica di personale medico, infermieristico e oss in tutti i servizi d’emergenza e degenziali; la politica bipartisan di questi ultimi anni basata su taglio di spesa sul personale ha portato a queste situazioni.

Ma non sono solo queste le uniche problematiche. Ci sono anche situazioni che si sono venute a creare in seguito a scelte organizzative impostate negli anni recedenti.

Nello specifico ci riferiamo al taglio generale dei posti letto nel presidio di Sanremo, tagli che hanno persino portato, in questi giorni di enorme afflusso di accessi al pronto soccorso, a registrare addirittura la mancanza di barelle necessarie ad accogliere tutti i pazienti.

Inoltre, per mancanza di posti di degenza i pazienti spesso in condizioni non stabili sono costretti a stare per ore su una barella nel reparto di Obi. La presenza del medico nella medicina di urgenza è garantita solo dalle 8 alle 20, dopo di chè ci si affida solo al medico del pronto soccorso, che come in questi giorni non può allontanarsi dai locali adibiti all’urgenza per la presenza di molti pazienti in codice rosso.

Non è concepibile pensare che gli operatori divisi tra shock room, astanteria e OBI possano sentirsi responsabili di un’assistenza sanitaria determinata da carenze di personale e criteri organizzativi che la nuova dirigenza ha l’obbligo di colmare e cambiare.

Non è più tollerabile vedere degenti in barella nei corridoi e personale sempre più stanco lasciato allo scoperto ad alto rischio di errore.

Ricordiamo inoltre come nel periodo estivo, tutto diventi ancora più massacrante, in considerazione del fatto che sia necessario coprire tutti i turni di chi, giustamente, va in ferie.

Basta raccontare di misure precauzionali inesistenti adottate per affrontare le emergenze, ma soprattutto basta continuare a voler fare bella figura sulla pelle degli addetti ai lavori.

Sanremo Libera denuncia questa situazione e chiede un intervento urgente sia all’amministrazione e sia in termini di assunzione che organizzativi, mettendo fine a modelli che come volevasi dimostrare si sono rilevati oltre che inefficaci ora anche pericolosi sia per i degenti che per tutti gli operatori coinvolti.

Infine, vorremmo augurarci che almeno il Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche attualmente attivo nel polo universitario di Bussana, non subisca la stessa sorte di quelli di Radiologia e Fisioterapia che hanno definitivamente chiuso i battenti a causa di scellerate scelte politiche.