Porto di Imperia, De bonis VERSUS Ranise
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È l’incompiuta di Imperia per eccellenza: il nuovo porto turistico, che avrebbe dovuto segnare la svolta nautica della città e contemporaneamente il suo risveglio da anni di torpore, ora galleggia letteralmente.

Incompiuto, spesso vuoto, con enormi problemi di gestione e manutenzione; lo scalo rimane appeso alle decisioni della magistratura mentre la politica appare ferma in attesa degli eventi.

Nel aprile 2006 la posa della prima pietra dell’opera. Poi l’inizio della costruzione affidata all’“Acquamare”, una srl con 10 mila euro di capitale sociale, emanazione della casa madre quella “Acqua Pia Antica Marcia” di Bellavista Caltagirone, colosso finanziario romano, partner di Comune e imprenditori imperiesi nella Porto di Imperia Spa, società titolare della concessione marittima.

I lavori sub appaltati a una catena infinita di fornitori sembravano inarrestabili, ma verso la fine del decennio i primi scricchiolii: imprese che lamentano pagamenti non effettuati, avvio di numerosi contenziosi, ridimensionamento del progetto faraonico del “porto più bello del mediterraneo”.

Nel 2009 l’esposto dei consiglieri comunali del PD Paolo Verda e Giuseppe Zagarella, sulla regolarità urbanistica del capannone della nautica, da il via a una inchiesta che riserverà sorprese clamorose.

Ma è nel marzo del 2012 che le indagini della magistratura portano agli arresti clamorosi di Bellavista Caltagirone, del direttore generale del porto Carlo Conti e a una marea di indagati per truffa ai danni dello stato. Al processo di torino verranno tutti assolti, ma qualcosa che non ha funzionato, evidentemente c’e’ stato, come scrivono gli stessi estensori della sentenza.

Dal 2013 a seguito del fallimento della Porto Spa il bacino è gestito in affitto d’azienda dalla multiservizi 100 per 100 comunale “Go Imperia”, tra problemi e diversi proprietari dei posti barca che si rifiutano di pagare per servizi inesistenti come la mancanza del distributore di carburante e l’assenza delle fogne. Si attendono ora due sentenze che potrebbero segnare un’altra svolta: il pronunciamento della Corte di Cassazione sul fallimento della Porto Spa, che potrebbe far pendere la bilancia verso la società che ritornerebbe in vita, e quello del Consiglio di Stato sulla seconda decadenza della concessione.

Al centro della seconda puntata di “Versus” c’è il porto di Imperia e il suo futuro. Ne abbiamo parlato con Antonio De Bonis, segretario cittadino del PD, e Antonello Ranise, coordinatore cittadino di Forza Italia.