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Chissà se un domani la maglia dell’Argentina di Messi potrà diventare l’emblema col quale si riconoscerà un partito. Per ora rimane il termine di paragone utilizzato dal primo cittadino Claudio Scajola per rimarcare la sua ritrosia ai partiti, in vista delle prossime amministrative. “Dico ‘no’ ma senza frenesie. Non capisco quelli che pensano di essere come Messi soltanto perché indossano la maglia dell’Argentina”, ha sottolineato il sindaco.

“Non comprendo come si possa riflettere una politica nazionale sulle comunali” concetto già chiarito prima della conferenza con ARTE, dello scorso dicembre, che poi ha ribadito durante l’assemblea di Polis aggiungendo “non voglio tradire la fiducia dei miei elettori e quindi non posso allearmi con chi, fino a pochi giorni fa, era mio oppositore”. Tra gli ordini del giorno dell’associazione politico-culturale, il passaggio della presidenza da Luigi Sappa ad Andrea Landolfi.

Nonostante la lunga giornata per l’incontro odierno per ALCOTRA, Scajola è un fiume in piena e annuncia risvolti dopo le parole espresse da Imperia Rinasce, legato ad Ivan Bracco (tra i papabili contendenti allo scranno): “Adirò per vie legali”. Nelle scorse ore, il gruppo si era espresso sull’assegnazione dell’appalto biennale della Provincia alla Clean Star, del consigliere di maggioranza Giuseppe Falbo: “Purtroppo questa vicenda è solo l’ennesima riprova di una poco trasparente gestione della cosa pubblica da parte dell’attuale amministrazione” una delle frasi attenzionate nel comunicato.

Di seguito la nota stampa del primo cittadino, inviata a pochi minuti dall’assemblea: “A seguito delle gravi dichiarazioni contenute nella nota stampa recentemente apparsa sugli organi di informazione locale a firma dell’associazione “Imperia Rinasce”, il sindaco e presidente della Provincia di Imperia Claudio Scajola ha dato mandato legale per valutare se le affermazioni rese alla stampa siano diffamatorie per aver leso l’immagine propria e/o delle amministrazioni che presiede. Ciò anche a tutela della legittimità e del buon operato degli uffici coinvolti, messi in dubbio in maniera impropria e allusiva. Stigmatizzo inoltre la preoccupante escalation dei toni del dibattito pubblico, il quale, pur nel legittimo e democratico confronto di proposte differenti, non dovrebbe mai scadere, come avvenuto anche in quest’ultima occasione, in affermazioni offensive”.

Ad inizio articolo, l’intervista a Claudio Scajola.