Perché Luca Lanteri ha vinto
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Si, avete letto bene. Luca Lanteri ha vinto. E no, non siamo impazziti, né ci siamo distratti sull’esito del voto. Luca Lanteri non sarà il sindaco di Imperia, ma non per questo va annoverato tra gli sconfitti. Anzi.

Non era la prima scelta come candidato sindaco del centrodestra. Neppure la seconda, la terza e la quarta. Il suo nome è spuntato fuori nel bel mezzo del pantano dei partiti, quando tra ‘gran rifiuti’ e indisponibilità varie, un candidato da opporre a Claudio Scajola, partito con largo anticipo, proprio sembrava non emergere.

A un certo punto, a metà strada tra Pontedassio, patria del leghista Alessandro Piana, e Genova, comando generale del modello Toti, è emerso – dicevamo – il nome di Luca Lanteri, ex potente assessore all’Urbanistica della Giunta Sappa ed ex vice sindaco di Paolo Strescino.

Lui si è detto disponibile, le alternative non erano molte (per non dire nulle) e il tempo stringeva. Così il conclave genovese della notte del 5 aprile si è concluso con una fumata bianca. Il modello Toti aveva il suo candidato sindaco a Imperia e il suo nome era Luca Lanteri.

Non ci è voluto molto che gli avversari ricordassero come Lanteri alle elezioni regionali del 2015, quelle che hanno dato inizio all’avventura ligure di Giovanni Toti, fosse candidato contro il centrodestra e a sostegno della candidata del centrosinistra Raffaella Paita. Una giravolta politica non semplice da spiegare agli elettori.

Inoltre, neanche il tempo di esser presentato ufficialmente, Lanteri si è ritrovato con due partiti su tre della coalizione commissariati, Lega e Fratelli d’Italia, e ciò nonostante con l’imperativo di seguire il dogma totiano della ‘forza della squadra’ e della forza dei partiti. Ha svolto poi il ruolo da comparsa ai tour elettorali di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che – come è ovvio che fosse – erano più interessati alle vicende nazionali che a quelle imperiesi.

Il risultato è stata una sonora sconfitta al primo turno. I partiti sono crollati e Scajola è volato al ballottaggio in pole position con oltre 1.300 voti di scarto. A quel punto Lanteri ha preso in mano la partita e ha cambiato tutto. Via i simboli dei partiti, cambio di comunicazione e all-in sulla sua immagine. I numeri gli hanno dato ragione. Al ballottaggio ha perso, è vero, ma in meno di due settimane ha più che dimezzato lo svantaggio.

E veniamo così alla spiegazione del titolo: Luca Lanteri ha vinto. Luca Lanteri ha vinto perché era un uomo politico ormai esausto, messo nel ripostiglio, ed è stato invece rigenerato da una campagna elettorale comunque appassionata. Luca Lanteri ha vinto perché siederà tra i banchi dell’opposizione e, viste l’esperienza e la cultura politica, sembra poter assumere il ruolo di protagonista della minoranza. Ha vinto perché il merito della quasi rimonta al ballottaggio è per lo più suo. Ha vinto perché tra due anni ci saranno le Regionali e il suo nome potrebbe di nuovo spuntare fuori.