the mall sanremo - roberto berio

“Mettete dei fiori nei vostri cannoni”. Ricordate questa canzone del Festival di Sanremo. Era il 19 febbraio del 1963, la proposero al teatro del Casinò I Giganti, arrivarono terzi. Un successo. Domenica 17 aprile, tra una manciata di giorni sarà Pasqua di Resurrezione, festa di pace. Un dono, un seme da coltivare per un futuro migliore. Invece questo malato mondo da quasi 2 mesi è testimone di una nuova e più spietata, atroce, terrificante, inumana guerra tra popoli fratelli: Russia ed Ucraina. Niente fiori dentro i cannoni, carri armati missili e, su tutto, l’ombra atomica. È giusto? Assolutamente no. Albert Einstein della guerra diceva “non si può umanizzare, si può solo abolire”. Ma come? In attesa di conoscere la risposta di questo atavico interrogativo collaboriamo tutti affinché l’ennesimo e bestiale conflitto finisca. 

A Sanremo all’improvviso, su minimalissimi ed altri fronti, è scoppiata la “pace”. Dopo quasi 7 anni di “guerra” (le virgolette tra le parole pace e guerra sono d’obbligo perché qui si parla di business) tra un gruppo di commercianti sanremesi, facenti parte di Sanremo On, ed il colosso del luxury The Mall, sono finiti i cannoneggiamenti e sono arrivate le strette di mano. Per essere più precisi fiori, come auspicavano oltre mezzo secolo fa I Giganti al Festival. Il miracolo, arrivato in ritardo, ha un nome, manco a dirlo in tema, colorato e profumato: “Pasqua in fiore Sanremo“. Una quattro giorni di festeggiamenti, per turisti e residenti, dal 14 al 17 aprile. Un elenco di iniziative, infiorata in piazza Borea d’Olmo, a Santa Tecla sul porto, nella Pigna, la città vecchia, luci, musica, finale con galà al Casinò.

Tutto dimenticato? Chissà cosa penserebbe di questa pace Romeo Giacon, uno dei più noti imprenditori della moda. I genitori, la mamma Anna ed il papà sono stati i fondatori dello storico negozio Annamode, nella centralissima Via Matteotti, salotto della città, una piccola via Monte Napoleone di Milano. Fu infatti proprio lui, Romeo, otto anni fa, a torto o a ragione, nel 2015 a dichiarare guerra e tentare di impedire l’arrivo a Sanremo di The Mall “per difendere – diceva – il lavoro ed il sacrificio di tutti gli altri commercianti, albergatori ed imprenditori turistici matuziani”. Con i propri mezzi e di altri suoi amici e colleghi aveva messo le basi della rete di impresa Sanremo On che si è sviluppata negli anni. Ha lottato, sino alla fine.

Da alcuni anni Sanremo On è presieduta da Roberto Berio, giornalista in pensione, imprenditore di un noto ristorante, dinamico, per i sanremesi che lo conoscono meglio manager rivoluzionario, moderno Masaniello in salsa di anemoni. È stato lui nei giorni scorsi in conferenza stampa unitamente all’assessore al Turismo Giuseppe Faraldi ad annunciare urbi et orbi la storica ed imprevedibile pax con The Mall, l’infiorata musicale con gli artisti ed il sindaco di Spello, Moreno Landrini. Sanremo, grazie al Festival della canzone, è diventata una città internazionale, conosciuta in tutto il mondo, ma non è mai riuscita a scrollarsi di dosso vizietti di piccola comunità. Infatti finita la conferenza stampa in un lampo si è sparsa nelle piazze, nei vicoli, nei bar, sul porto l’incredibile bomba: “pace fatta tra The Mall e Sanremo On“. Tradimento? Roba da non credere dopo tanto clamore, carte da bollo, attacchi, smentite, inchieste giornalistiche, tavole rotonde. Perché, come, quando, chi ci guadagna, chi ci rimette? Soprattutto chi paga i quattro giorni del circo pasquale? Al momento sappiamo che il Comune dà un assegno di 20mila euro. Poco, tanto, sicuramente non bastano. Il gala, la cena al Casinò probabilmente l’offriranno il presidente, l’avvocato Adriano Battistotti ed il Cda. Concorre alle spese, dicunt, anche The Mall. E ci pare corretto. Con quanto? L’assessore al turismo Giuseppe Faraldi in conferenza stampa non è andato oltre ad un ringraziamento a The Mall per il suo contributo. Anche il Comune di Spello unitamente ad altri imprenditori di cui vedremo nel corso dei 4 giorni di “Pasqua in fiore” i loro marchi e prodotti? Sanremo è un brand ambito. Se non ci credete chiedetelo alla Rai.

Sibillina, ma intelligente, una dichiarazione dell’assessore Faraldi: in sintesi ha detto che “visto che l’assessorato al Turismo è a corto di soldi e non può sponsorizzare come vorrebbe e sarebbe utile” e visto che The Mall ha cofinanziato questa “bella iniziativa pasquale” in futuro anche il suo ufficio, o meglio lui in persona, andrà a bussare alle porte del numero uno di The Mall, il dott. Giorgio Motta. Chiaro il discorso di Faraldi, se il luxury collabora economicamente ad un evento allestito da privati può benissimo supportare ancora meglio eventi pubblici che meritano. Probabilmente stesso discorso lo faranno altri organismi pubblici a cominciare dalla Confcommercio, Confindustria, Cia, e avanti musica. Povero Motta…Gli illuminati, i mecenati, sono sempre esistiti. E tornando alla Pace? “È un sogno – ha scritto Nelson Mandela – che può diventare realtà…Ma per costruirla bisogna essere capaci di sognare”. Il Dalai Lama pensava che “Laddove l’ignoranza è la nostra padrona, non c’è possibilità di pace vera”. E la guerra? Per Socrate: “Tutte le guerre sono combattute per denaro”. Purtroppo non solo le guerre.