ospedale saint charles - giacomo pallanca

Il consigliere comunale a Bordighera, Giacomo Pallanca interviene con una nota stampa sull’ospedale Saint Charles.

“Cui prodest? Così avrebbero detto i romani se avessero assistito alla vicenda del Saint Charles, il plesso ospedaliero di proprietà del Comune di Bordighera al quale fanno riferimento i 18 Comuni dell’estremo ponente e i loro 60.000 cittadini.

Con sincera e convinta decisione, nel 2018, era stato fatto un significativo passaggio di consiglio comunale a Bordighera, nel quale venne modificato un articolo della convenzione ASL-Comune di Bordighera del 2004, permettendo de facto all’ASL, quindi Alisa, di sub concedere la struttura a terzi per la gestione dell’ospedale di Bordighera.

Questa decisione era stata presa poiché, dopo il decreto legge 158/12 o meglio conosciuto come decreto Balduzzi, il nostro ospedale era stato declassato e i suoi servizi depotenziati; la possibilità di una gestione privata, vincolata alla riattivazione del pronto soccorso e dei reparti ad esso legati era la via individuata per un miglioramento significativo del servizio alla salute per il comprensorio intemelio.

Quel primo passo ha portato ad una gara ad evidenza pubblica che ha visto la società ICLAS nel 2019, aggiudicarsi l’appalto. Da quella data, come noto a tutti, è successo che il mondo è stato messo a soqquadro dall’arrivo di una nuova malattia che ha stravolto tutto, senza esclusione di nessuno.

Ma come avuto inizio uno dei tempi più bui e tragici dal dopoguerra ad oggi, anche lo stato emergenziale legato al Covid è terminato; la fine di questo terribile periodo avrebbe dovuto coincidere con un momento di speranza per l’ospedale Saint Charles grazie al subentro dei privati.

Ecco, il condizionale è d’obbligo perché in realtà i segnali che qualcosa di negativo stava accadendo hanno iniziato a farsi spazio già dal 2021; nonostante le continue domande di chiarimenti richiesti sia in sede regionale che in sede comunale, le risposte sono state sempre rassicuranti ma evasive.

Ma qualcosa di certo però è arrivato, ahimè non dalla parte politica preposta, vale a dire dall’assessore alla sanità, nonché presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti o dal sindaco pro tempore di Bordighera Vittorio Ingenito, primo garante della proprietà comunale destinata a struttura sanitaria, ma bensì dal direttore generale della ASL1, dott. Falco, il quale in una nota al presidente Toti, evidenzia l’impossibilità a siglare il contratto con ICLAS viste le sostanziali modifiche contrattuali proposte dal privato rispetto al bando di gara aggiudicato.

Nonostante la lettera del dott. Falco un inspiegabile ottimismo di buon esito sull’accordo contrattuale è il mantra che leggiamo da parte del presidente Toti, condiviso anche nelle dichiarazioni del sindaco Scullino e del sindaco Ingenito.

Voglio essere anche io positivo, auspicando che la questione venga risolta velocemente, sereno che non vi possano essere strascichi futuri perché si è voluto ad ogni costo chiudere un accordo. Altresì sarebbe opportuno e corretto, nel caso non si trovasse una soluzione con il privato, avere certezze sulla programmazione sanitaria dei prossimi anni per il plesso ospedaliero del Saint Charles, questo è un atto dovuto ai 60.000 residenti del comprensorio intemelio”.