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Luce e gas, carburanti, materie prime: preoccupa il forte rincaro dei prezzi che da settimane sta colpendo tutti i settori produttivi. Una situazione che limita fortemente il potere d’acquisto delle famiglie, spesso costrette a rinunce, e pesa soprattutto su quei beni considerati essenziali come frutta e ortaggi freschi, carne e uova, pane e pasta.

Questa mattina al mercato settimanale di Oneglia abbiamo potuto notare un calo visibile della clientela e una diminuzione del numero dei banchi in esposizione.

“Questo clima di incertezza porta un po’ di preoccupazione, la gente ha paura a spendere – spiega Manuel Mancuso, referente imperiese di Fiva Confcommercio. – Da venti giorni a questa parte abbiamo notato un calo della clientela, cerchiamo comunque di essere ottimisti”.

Se da un lato sembra delinearsi un generale clima di sfiducia da parte dei clienti, dall’altro il mercato si conferma, come sottolineato ai nostri microfoni dagli ambulanti stessi, un luogo dove poter fare ottimi affari.

“Speriamo nel futuro – aggiunge Claudio Campanini – è chiaro che attualmente il mercato risente della crisi che attanaglia tutto il commercio. Nonostante ciò il mercato rimane un luogo dove si possono fare ottimi affari, a prezzi competitivi, e la qualità dei prodotti resta importante. Speriamo, con la riapertura delle frontiere soprattutto e con la fine della pandemia, che i prezzi delle materie prime vengano calmierati. Speriamo che la primavera sia un momento di ripartenza. Attualmente come calo siamo sotto al 50% rispetto a due anni fa, abbiamo patito come tutti, ci aspettavamo un po’ più di aiuti da parte delle istituzioni. Tre mesi di sospensione dal pagamento del suolo pubblico non sono sufficienti per far ripartire il settore”.