Gaetano Scullino

“Una tragedia, un dramma che pare fosse addirittura annunciato, le mie condoglianze alla famiglia della vittima”, così il sindaco della Città di Ventimiglia scosso dall’omicidio suicidio accaduto nel tardo pomeriggio di ieri in Via Tenda, nella frazione di Roverino, interviene per affermare come quello che è accaduto sia inaudito e inaccettabile.

“Questa giovane donna voleva solo vivere libera, voleva solo scegliere chi amare e con chi stare, aveva anche già denunciato il suo aggressore che le ha tolto la vita, mi chiedo come sia possibile che questi fatti accadano ancora, come può un uomo arrivare a tanto. Abbiamo anche nuove leggi contro la violenza alle donne, contro i femminicidi, ciononostante queste tragedie accadono ancora e non dovrebbero invece succedere, non abbassiamo la guardia e potenziamo la nostra attenzione su questi fatti barbari”.

Continua il sindaco Scullino: “La gente si chiede come sia possibile che un uomo ossessionato a tal punto, già denunciato, anche recidivo, potesse ancora girare armato. Si rimane increduli, esterefatti. Voglio comunque dare un segnale chiaro ai cittadini di Ventimiglia. In questi momenti più che in altri, occorre continuare a condannare la violenza di ogni genere, abbandonare il buonismo facile, deplorare e biasimare ogni forma culturale del possesso. Un uomo non può pensare che la donna sia un suo oggetto di cui dispone, guardatevi intorno, non accettate che la vostra vicina di casa, amica o familiare accetti umiliazioni o prevaricazioni, la vittoria deve essere culturale contro questo modo di pensare.

Nonostante tutto, nonostante a volte ci sentiamo abbandonati e soli, guai se perdiamo di credere nelle Istituzioni, nella moralità e nella legalità – conclude il sindaco Scullino – continuate a denunciare, ogni illecito, di ogni genere. Purtroppo, nonostante le Forze dell’Ordine siano presenti, soprattutto quegli agenti che sono per strada e troppo spesso con le mani legate, mi sono reso conto, nell’affrontare un altro fenomeno triste che sta affliggendo in questi anni la nostra città, che ai vertici, nei ministeri, contano molto le statistiche, quindi il numero delle denunce e dei reati, e gli articoli di giornali, loro non vivono la sensazione di insicurezza e disagio che i cittadini vivono, salvo non li tocchi da vicino. E allora continuiamo a denunciare e ad esternare a voce alta il nostro dissenso alla violenza, alla cultura del lascia fare, siamo noi le prime sentinelle del malessere”.