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Si preannuncia un’altra annata di magra per l’olivicoltura ligure, fortemente a rischio per via delle alte temperature primaverili e della mancanza di piogge nel mese di luglio. Un mix di condizioni meteorologiche sfavorevoli, che in molti casi ha dapprima bruciato i fiori e, successivamente, non ha permesso la maturazione dei frutti.

Per capirne di più, abbiamo intervistato il presidente di Cia Liguria, Stefano Roggerone: “La previsione su questa stagione estiva è sicuramente negativa – spiega. – Per il secondo anno di fila avremo una produzione che si attesterà sul 20/30% rispetto alla produzione massima che potremmo ottenere. Purtroppo problemi di colpi di calore molto forti e giornate con molto caldo che abbiamo avuto a maggio hanno condizionato l’allegagione e le piante adesso hanno mesi di siccità, quindi stanno andando in grossa sofferenza”.

Come si presentano i frutti? “Si presentano piccoli e iniziano già ad invaiare, cioè a diventare neri, e la cosa è molto anomala ad agosto. Essendo molto piccoli c’è pochissima polpa, quindi abbiamo il nocciolo, questa pelle che si sta inscurendo, e questo è un danno veramente grande. Anche per quello che riguarda l’oliva in salamoia, chiaramente saranno olive non adatte a essere trasformate per la salamoia”.

Prosegue, intanto, lo stato di grave emergenza idrica nel ponente ligure: “È un tema che purtroppo le istituzioni non hanno mai affrontato seriamente – dichiara Roggerone – se ne parla da molti decenni e purtroppo poi arriviamo in queste emergenze dove si può fare veramente poco. La mia speranza è che questa situazione grave faccia sì che nei prossimi mesi, nei prossimi anni, finalmente potremo mettere mano a questa situazione e avere per l’agricoltura consorzi, enti idrici, che possano costituire delle reti di distribuzione che siano separate da quella urbana, e avere finalmente la possibilità di fare gli imprenditori, di poter coltivare con impianti di irrigazione a goccia”.