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Dallo scorso 7 di gennaio e fino al 28, la Nazionale cinese di marcia è ospite presso la Marina di San Lorenzo, dove, come da consuetudine, svolge fra la pista d’atletica del Prino, la ciclabile e le vie dell’entroterra, una parte della preparazione per i grandi eventi della stagione. Il focus della campagna del 2024 è inevitabilmente rivolto alle Olimpiadi di Parigi 2024, dove la nazionale del dragone conta di rifarsi dopo i risultati sotto le aspettative dei giochi di Tokyo 2020.

A guidarla lungo il percorso, che passerà prima dall’importante tappa dei mondiali di marcia a squadre in programma alla fine di aprile ad Antalya, in Turchia, sarà ancora Sandro Damilano, capo allenatore della nazionale cinese dal 2010, che nel suo percorso ultradecennale per la rappresentativa della Repubblica Popolare Cinese si è confermato come uno dei tecnici più titolati al mondo.

Nella splendida cornice del porto di San Lorenzo al Mare, abbiamo intervistato l’allenatore di Saluzzo al termine di una delle intense sessioni di allenamento. Durante questa lunga conversazione, si è aperto riguardo alle prospettive imminenti degli eventi sportivi e ha approfondito la sua visione sulla preparazione degli atleti. Inoltre, ci siamo addentrati nel suo passato, esplorando una carriera coronata da successi e vittorie internazionali.

“Ho allenato atleti di 13 nazioni diverse”, ci racconta Damilano. “La Cina è stata un’esperienza affascinante. Mai avrei creduto di ottenere questi risultati ed instaurare comunque un certo tipo di rapporto con i ragazzi”.

“Pensavo fosse una cosa molto difficile, per via della barriera linguistica, ma invece è andata molto bene. Gli stai vicino, soprattutto gesticolando il più delle volte. Magari parlare poco ci ha permesso di rimanere concentrati e si è rivelata una cosa vincente”, afferma sorridendo l’allenatore.

L’intervista completa a Damilano nel video servizio a inizio articolo.