Il mondiale di calcio “Russia 2018” non s’ha da fare

Non fraintendetemi, non sono il solito pazzo che chiama il popolo a boicottare una manifestazione sportiva per questa o quella ragione. Non aspettatevi che vi chieda di cambiare canale mentre l’Italia perde nuovamente contro la nazionale costaricana o che vi chieda di mettere fiori nei vostri palloni. Niente di tutto questo. Quello che chiedo è chiaro e semplice: il prossimo mondiale sia cancellato, o si giochi altrove.

Per capire i motivi che mi hanno spinto a questa conclusione bisogna sapere due cose importanti: la prima è che nel Dicembre del 2014 il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha decretato che non assegnerà mai più l’organizzazione dei giochi olimpici ad un paese che discrimina le persone omosessuali. Questa decisione fu la conseguenza di lunghe polemiche che seguirono proprio l’edizione russa delle olimpiadi invernali che si tennero a Sochi pochi mesi prima. La Russia infatti aveva da poco votato una legge contro la propaganda gay, rendendo praticamente impossibile parlare di omosessualità in pubblico e ricevendo per questo aspre critiche da parte di numerosi stati occidentali.

La seconda cosa da sapere è che la Russia non si è accontentata di vietare la cosiddetta “propaganda gay”. Da alcune settimane siamo ormai al corrente del trattamento che la Cecenia (repubblica della Federazione Russa) riserva a tutte le persone omosessuali o sospettate di esserlo. Costoro vengono rinchiusi in carceri-lager dove sono umiliati,  torturati e spesso uccisi. Si parla di almeno trenta morti ma nessuno possiede ad oggi numeri certi. Secondo l’emittente televisiva francese France24 ci sono vere e proprie squadre della morte che vanno a “rastrellare” gli omosessuali nelle loro case chiedendo alle loro famiglie di ucciderli prima che se ne occupino loro. Secondo alcune testimonianze diverse persone avrebbero accettato di uccidere un membro della loro famiglia per cancellare il disonore. Ramzan Kadyrov, governatore della Cecenia, nega tutto e Putin ha finto di credergli.

La FIFA (federazione internazionale onnipotente per tutto ciò che riguarda il calcio) non è il comitato olimpico. Quando molte associazioni LGBT fecero notare a Blatter, allora presidente della FIFA, che l’assegnazione dei mondiali del 2022 al Qatar avrebbe impedito a molti omosessuali di andare allo stadio, lui rispose che i gay che assisteranno ai mondiali in Qatar dovranno astenersi dal sesso. Ora Blatter non blatera più perché è stato cacciato per corruzione e il presidente è Gianni Infantino. Ma prese di posizione paragonabili a quelle del CIO non sono ancora pervenute. L’unica speranza sembra provenire dal celebre videogioco FIFA 17 che dà la possibilità ai propri utenti di scegliere lacci e maglie arcobaleno, ispirandosi ai colori simbolo della comunità gay mondiale.

E visto che alla fine il mondiale russo non sarà né cancellato né assegnato ad altri, se proprio volete mettere “fiori nei vostri palloni” che siano arcobaleno!

 

Marco Antei