Marco Rettani è tra gli autori e compositori di “Un po’ come la vita”, il brano già celebre in radio con il quale Patty Pravo e Briga stanno gareggiando al 69° Festival di Sanremo.

A qualche ora dalla performance dei due artisti, che questa sera si esibiranno come quarti sul palco del Teatro Ariston, il nostro Carmine Esposito si è fatto raccontare da Marco come nasce la canzone.

‘Un po’ come la vita’ nasce addirittura sei anni fa. Era una canzone che avevo scritto appositamente per Patty, proprio come piace a lei: lunga, intensa, con interludi musicali e vocalizzi. Non aveva nulla di commerciale. Poi con il direttore d’orchestra Diego Carvetti, con il ligure Zibba e con Briga, l’abbiamo trasformata portandola a tre minuti e creando un vero successo,” spiega.

In tanti sono rimasti stupiti, ma affascinati dal duo Patty-Briga. “In realtà – commenta Marco – chi conosce bene Patty sa che non è una cosa così strana. Ha sempre fatto questo tipo di fusioni e commistioni. Soprattutto negli ultimi anni sta dando molto spazio ai giovani di talento. Briga è un bravissimo compositore, ma anche un bravissimo cantante.”

 

IL TESTO DI ‘UN PO’ COME LA VITA

Tu dove vuoi volare…?
Hai tempo per pensare
Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire
Ricorda di giocare
E di portarti altrove
Io resto qui a capire come illuminarmi il cuore
Come illuminarci il cuore
Tu credi di volare
Ma l’illusione della gioia toglie il fiato anche alla notte
Magari prova a immaginare che sul retro della vita
Ci sia un immagine più forte
E non mi basterà il ricordo
Vorrei trovarmi nell’esatta condizione

Di una luce alla stazione
Su un binario abbandonato
Dove il viaggio non è mai iniziato
Per poi gridare a me che non credo
Che l’orizzonte è l’unica cosa che non vedo

Tu dove vuoi volare…?
Hai tempo per pensare
Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire
Ricorda di giocare
E di portarti altrove
Io resto qui a capire come illuminarmi il cuore
Come illuminarci il cuore
Ridammi una notte che brilla
Invece di un cielo di corvi
Non ti ricordi
Quando eravamo due corpi
Uniti nel prendere i colpi
Noi sapevamo come illuminarci
Prima di prenderci a calci
Prima di metterci al collo
Pure le croci degli altri
Solo per assomigliarci
E poi gridarmi ancora che non credo
Ma in questo tunnel così buio io non guardo indietro
E la fine è l’unica cosa che non vedo
Tu dove vuoi volare…?
Hai tempo per pensare
Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire
Ricorda di giocare
E di portarti altrove
Io resto qui a capire come illuminarmi il cuore
Come illuminarci il cuore