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A seguito della nota stampa della consigliera comunale di Bordighera Mara Lorenzi, Asl 1 precisa: “Sul tema delle liste di attesa è bene fare un po’ di chiarezza onde evitare confusione e facili strumentalizzazioni, oltre a fare un po’ di cronistoria”.

“Il primo quadrimestre del 2021 – spiega Asl 1 – è stato caratterizzato, da un elevato numero di ricoveri di pazienti COVID-19 che, unitamente alla impegnativa campagna vaccinale, hanno assorbito elevate energie umane, divenendo in quel momento la priorità nazionale, regionale e aziendale. Nell’ultimo trimestre 2021, grazie al programma Re-Start, c’è stato un recupero delle prenotazioni, stoppate però a dicembre 2021 causa l’alta incidenza di Covid nella nostra provincia, durata ancora fino a qualche mese fa. A febbraio erano 195 i posti letto dedicati alla patologia Covid, mentre a marzo sono scesi a 95. Così la direzione sanitaria ha dovuto per ovvi motivi fronteggiare questa ennesima ondata del virus, con la riconversione di risorse umane e strutturali per fare fronte all’emergenza pandemica, infatti i percorsi interni all’ospedale devono essere rivisti per garantire la sicurezza di tutti per gli utenti. Pertanto il programma Re-Start ha subito un nuovo arresto dovuto al Covid”.

“A livello di prestazioni ambulatoriali – continua – rimangono criticità su oculistica ad esempio, dovute a trasferimenti volontari dei medici presso altre sedi, ma su alcuni settori in cui c’erano difficoltà, la direzione ha messo in atto azioni mirate per migliorare le performance: ad esempio significative sono state le percentuali di visite urologiche, allergologiche, gastroenterologiche, cardiologiche, endocrinologiche e ginecologiche con oltre il 90% di prestazioni garantite, nell’anno 2021. Sull’anno in corso è ancora presto per fare valutazioni, ma l’impegno di Regione Liguria e di Asl1 va nella direzione di recuperare il tempo perduto per via della pandemia di Covid che ha purtroppo monopolizzato in larga parte l’attività ambulatoriale nei nostri ospedali”.

“In conclusione il 2021 si è chiuso con il 88,49% di prestazioni garantite a fronte del primo quadrimestre 2022 fermi al momento al 75,83% di prestazioni”, dichiara l’azienda sanitaria.