ospedale di imperia

Tiziano Tomatis, Segretario Generale CGIL-FP Imperia, in un comunicato chiede la rapida creazione di un piano di prevenzione atto a tutelare la salute di chi opera nel settore sanitario anche alla luce di quanto accaduto presso l’ospedale di Imperia.

Di seguito il testo integrale del comunicato.

“In una situazione dichiarata emergenziale è necessario istituire un piano di prevenzione atto a ridurre gli effetti sulla collettività così come a preservare la salute a chi opera nel settore sanitario 24 ore su 24.

Non è chiaro, ancora ad oggi, quali siano le disposizioni aziendali, visto che manca una cabina di regia che coordini in maniera univoca il personale indicando dettagliatamente le misure da tenere e le procedure da seguire.

Apprendiamo, e sempre all’ultimo minuto, di azioni aziendali indirizzate ad aumentare posti letto con accorpamenti di reparti e chiusura di attività ordinarie. Ciò comporterà, a parere della Scrivente, una maggior esposizione alla possibilità di contagio, visto che gli spazi negli ambienti si ridurranno e saranno sovraffollati di pazienti e personale.

Il risultato di questo non potrà, che essere quello del rischio di far proliferare in modo esponenziale il contagio.

Anzitempo la FP-CGIL aveva  suggerito di allestire delle zone filtro, “camere calde”, da posizionare all’esterno di ogni presidio ospedaliero ma, per la Direzione aziendale l’allestimento delle camere calde è da prevedersi in una ipotetica seconda fase (? ?)

Peccato che oggi apprendiamo di quanto accaduto presso l’Ospedale di Imperia, dove diversi operatori del Pronto Soccorso si ritrovano sospesi in via cautelativa per essere venuti a contatto con paziente positivo, cosa delicata e preoccupante perchè, qualora anch’essi risultassero positivi, si dovrà cautelativamente sospendere anche chi è stato a contatto con loro, innescando un terribile circolo vizioso che si allargherà sempre più.

Questo può far meglio comprendere quanto sia urgente e prioritario approntare delle misure di prevenzione che limitino in prima battuta la veicolazione del virus nei presidi ospedalieri e territoriali.

Il piano dell’emergenza dovrà pertanto essere prima di tutto preventivo perché solo in questo modo si potranno ridurre i casi e soprattutto garantire la costante e continua presenza in servizio del personale dedicato all’assistenza e alla cura.

Diversamente, con la già grave e palese carenza di personale sanitario si correrà il serio rischio che la situazioni peggiori ulteriormente determinando tutte le complicazioni di gestione e organizzazione che ne conseguiranno”.