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La convivenza uomo lupo è un argomento delicato e complesso da trattare senza le dovute conoscenze, e basta davvero poco perché il tutto passi sotto l’ottica estremista, dalla parte di chi il lupo lo vuole e di chi no. Fatto sta che il lupo è presente sulle nostre montagne e inevitabile è il contatto che questa specie ha con chi qui vive.

Ci limiteremo dunque a raccontare quanto accaduto martedì a Bouazza Sadoqi, pastore che lavora sulle alture della valle Argentina da molti anni. Bouazza si trovava con il suo gregge nel comune di Triora, nel territorio compreso tra la Rocca della Mea e il Ciotto delle Giaire sotto ai monti Monega e Frontè.

All’ora di pranzo si è allontanato dal gregge e dai cani per sedersi all’ombra di alcuni noccioli per consumare il suo pasto. E qui è avvenuto l’incontro: un lupo è sbucato poco distante, osservando il pastore che ha urlato per spaventarlo come di consuetudine. L’animale però non si è intimorito ed ha avanzato verso Bouazza che è balzato sopra un nocciolo. Il lupo si è ancora avvicinato ed è andato oltre.

“Ho avuto le gambe molli – ci ha raccontato Bouazza – e tanto spavento. È avanzato verso di me guardandomi e io, che mi ero tolto gli scarponi e le calze per rilassarmi mentre pranzavo, sono saltato scalzo su un nocciolo. Lui ha calpestato il mio pranzo ed è andato oltre”.

“Spesso vedo il lupo, ma stavolta ero lontano dai cani che fanno la guardia. Di solito se urlo scappa, ma questa volta no. Non andrò più nel bosco – conclude – resterò nei prati d’ora in poi”.