Posted by Claudio Scajola on Monday, April 27, 2020

“A Imperia ci sono 650 persone in isolamento, 280 positivi in vigilanza attiva. I morti sono il 127% in piĂč dei morti nello stesso periodo dell’anno scorso”.

Inizia con i dati del contagio da Covid-19 l’intervento del sindaco di Imperia Claudio Scajola, che, attraverso una diretta sulla sua pagina Facebook istituzionale, chiarisce le motivazioni che lo hanno portato a firmare l’ordinanza di questa mattina. Un provvedimento che proroga quanto giĂ  stabilito fino a oggi e che segue la strada impartita dal governo Conte, bocciando di fatto l’ordinanza di Regione Liguria.

“I dati complessivi nazionali ci indicano che questa curva sta scendendo, in alcune realtĂ  in maniera piĂč forte, in altre regioni in maniera non ancora soddisfacente – dichiara Scajola. – A Imperia siamo fra i dati piĂč alti nella nostra regione e quindi il fanalino di coda”.

Sugli aiuti ai cittadini: “Abbiamo, tra i primi, dato subito a piĂč di mille nuclei familiari un aiuto in contanti – spiega. – Si stanno raccogliendo le domande per un aiuto sugli affitti. Agli ultra 75enni, ricordo che a Imperia ci sono piĂč di 2200 persone sole, abbiamo dato un aiuto tramite gli assistenti sociali, i volontari, le associazioni di volontariato che si sono date da fare”.

Il primo cittadino affronta poi il tema degli esercizi commerciali: “Tanti i negozi, bar, ristoranti, parrucchieri in grandi difficoltĂ . Abbiamo gestito la situazione perchĂ© si potesse aprire il prima possibile. Questa Ăš una guerra e ognuno non puĂČ dire quello che vuole. Io non posso fare altro che adeguarmi alle regole che dĂ  il Governo, che si avvale di scienziati e collaboratori che hanno conoscenza di come va gestita questa pandemia. Non si puĂČ pensare che ogni diversa autoritĂ  dello Stato dia norme diverse uno dall’altro”.

Poco fa, nel corso di una diretta Facebook, il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti ha cosĂŹ commentato la decisione del sindaco Scajola di non applicare l’ordinanza regionale: “Ritengo sia un’opportunitĂ  persa per i suoi cittadini, per i ristoratori, per chi sarebbe andato a pescare, ma lui Ăš il sindaco e saprĂ  valutare la situazione”.

“Ho sentito il presidente Toti ancora stamattina – dichiara Scajola – nulla di personale, nessuna polemica, forse una visione dello Stato diversa. Siccome il Governo ha emanato una direttiva su cui si aprirĂ  la seconda fase a partire dal 4 di maggio, fra una settimana, trovo che non fosse opportuno anticipare di sei giorni alcune cose in contrasto con le disposizioni del Governo. Le stesse forze di Polizia non sanno cosa fare”.

“Quando mi viene detto che quello Ăš il vademecum da rispettare – aggiunge il primo cittadino – non posso che ubbidire e fare in modo che queste misure siano preparate finchĂ© finalmente si possa iniziare un percorso di ripresa, a partire dal 4 maggio. Non si puĂČ comandare in troppi quando si Ăš in guerra: comanda uno solo.

So che alcuni sono rimasti delusi, ma se tutto funziona avremo una possibilitĂ  di crescita enorme. Ci vuole ancora un po’ di sacrificio”.

In queste ore non sono mancate le polemiche sulla decisione di proseguire il lockdown e al contempo tenere aperti i mercati alimentari all’aperto. “La norma prevede che gli alimentari devono essere aperti – chiarisce Scajola. – Spiegatemi perchĂ© devono essere aperti quelli al chiuso, in un negozio, e non quelli all’aperto organizzati e disciplinati. Mi muovo secondo le regole previste dalla normativa nazionale”.

“Se riusciremo a dimostrare che questi dati negativi, relativi al contagio, riusciamo a migliorarli, allora potremo avere un avvenire piĂč positivo – conclude il primo cittadino. – Facciamo l’ultimo sacrificio, stiamo ancora molto attenti. Dobbiamo capire che in fondo ancora sei giorni li possiamo sopportare”.