raccolta differenziata

FP-CGIL e FIADEL intervengono sulla situazione della raccolta differenziata porta a porta a Imperia:

“La raccolta ‘Porta a Porta’ è finalmente partita!

Difficile a dirlo visto che i cassonetti stradali del vecchio sistema di raccolta, sono ancora (quasi) tutti al loro solito posto, a testimoniare i gravi problemi che la città sta vivendo.

A Imperia è proprio impossibile scegliere un servizio di gestione dei rifiuti adeguato! Non ci si riesce, e ogni qualvolta si prospetta all’orizzonte un cambiamento, si finisce con il peggiorare le cose, ovviamente senza individuarne cause e responsabili, ma mietendo comunque le solite vittime ovvero, cittadini e lavoratori. La prima volta con Tra.de.co e un progetto così folle da portare al fallimento l’azienda pugliese, la seconda ora, a causa di un altro progetto inadeguato, parente del precedente, maldestramente rimaneggiato che prevede un sistema di raccolta inapplicabile in una Città come Imperia.

A farne le spese come dicevamo, sono al solito i cittadini ed i lavoratori. I primi confusi e a rischio di sanzione se sbagliano, anziché ricevere delle scuse dai veri responsabili di questa situazione, poi i lavoratori, costretti ormai da settimane a lavorare su turni doppi con inevitabile ricaduta sulla loro salute e il loro benessere. E su questo è bene si ponga la massima attenzione.

Il numero di personale e dei mezzi è insufficiente se è vero che ogni addetto alla raccolta “porta a porta” ha in dote quotidianamente oltre 800 utenze, spesso da ripetere due volte in occasione del doppio ritiro, per sei giorni la settimana! Un numero e una fatica paurosa se si pensa che questo lavoro è riconosciuto dall’INPS come “usurante” già quando se ne fanno 350/400 al giorno (media delle altre città), figurarsi quando sono il doppio o il triplo. È una situazione inaccettabile e disumana e non potrà che peggiorare con l’andare avanti.

Siamo decisamente preoccupati per quello che accadrà in futuro con l’attuale servizio così come per la prossima già preannunciata gara di affidamento del servizio post-Teknoservice che guarda caso, a sentire le promesse del periodo elettorale, lo davano senza alcun dubbio affidato in house o ad azienda pubblica, salvo poi, subito dopo aver vinto, iniziare il percorso inverso con la predisposizione di una gara per l’affidamento a privati, il ritiro dell’indirizzo politico assunto dalla precedente amministrazione di affidarlo in house o a soggetto pubblico e il rischio di non vedere applicate le clausole sociali.

Siamo pronti a scommettere su come andrà a finire anche questa volta”.