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“Ora ci godiamo questo momento ma la Serie D è un campionato importante e siamo disponibili a sederci ad un tavolo per l’entrata di nuovi soci” è questo uno dei passaggi fondamentali nella lunga intervista al presidente dell’ Imperia Calcio, Fabrizio Gramondo. Ancora preso dai festeggiamenti per la bella vittoria nel campionato di Eccellenza, sancita dall’ 1-3 di domenica scorsa a Santa Margherita. E domani ad Andora – dopo la sfida contro Pietra Ligure – proseguiranno le celebrazioni con la consegna della coppa. Secondo trofeo stagionale dopo la conquista della Coppa Liguria, lo scorso dicembre.

Chirurgo vascolare nella vita di tutti i giorni e usualmente poco propenso a dichiarazioni, quando arriva l’occasione per una intervista, prendiamo tutti i minuti necessari per sviscerare ogni argomento. Nonostante sia ancora in corso, la stagione ha offerto tanti punti di riflessione: “La doppietta di Costantini alla Cairese è per me il momento emblematico di questo campionato. La stagione è stata oggettivamente particolare – afferma Gramondo – siamo riusciti a superare il momento iniziale di difficoltà. Con Pisano avevamo visto che c’era stato uno scollamento col gruppo e abbiamo preferito cambiare subito, memori anche degli scorsi campionati quando aspettare poi ci era costato del tempo. Anche Cairese e Rivasamba successivamente hanno avvicendato.” Il patron aggiunge poco alla narrazione e non entra nei dettagli della situazione che portò ad una completa trasformazione dal punto di vista manageriale e tecnico “Ma abbiamo mantenuto un rapporto amichevole con Pisano” sottolinea Gramondo.

E’ stato un anno particolare perchè era il Centenario ed abbiamo giocato lontano dal Ciccione“, temi caldi da sviscerare. I tifosi hanno contestato alla dirigenza una certa freddezza e distacco per il secolo di vita, celebrato non adeguatamente dalla società secondo tanti supporters: “Io ormai sono abituato alle critiche e sapevo me le sarei prese anche quest’anno. Non abbiamo definito precisamente un evento ma faremo qualcosa, anche perchè il Centenario dura fino ad ottobre 2024. Penso comunque che il miglior modo di celebrarlo fosse la vittoria in campionato, avvenuta con tre giornate di anticipo.”

“Escludo che l’anno prossimo non torneremo al ‘Ciccione’: a quanto mi è stato detto ci sono stati dei ritardi in alcuni interventi, come le torri faro. E’ stato un peccato non festeggiare allo stadio ma non è stata una volontà di nessuno. – continua il presidente – Mi è stato assicurato che i lavori termineranno a breve e anche la questione del manto è un po’ sopravvalutata: ci saranno quattro mesi per risistemarlo.” L’Imperia ha vinto un campionato giocato interamente in trasferta. Il termine lavori al ‘Ciccione’ ha subito più modifiche, e non sono ancora terminati, così i neroazzurri hanno giocato sul sintetico del ‘Marco Polo’ di Andora: “Penso che il ‘Ciccione’ con la sua erba naturale sia un mausoleo del calcio ligure: è una chicca che va mantenuta così”. Sulla questione stadio è un’altra sostanziale parità: Gramondo non si sbilancia ma è lucido nell’analisi sulla trasformazione che porterà il ‘Ciccione’ a diventare un impianto polisportivo “Penso che vada analizzato il bando. Con l’inserimento di alcune attività, si sono potuti effettuare interventi importanti anche sulla parte calcistica.”

Riconquistata la Serie D, sono state fatte le prime considerazioni sul futuro: “E’ vero che ci siamo incontrati con Buttu e il suo staff per valutare se ci siano le volontà di continuare insieme anche l’anno prossimo. E le risposte ricevute ci fanno pensare che sarà così. ” Il passaggio successivo però apre anche a volti nuovi o ritorni: “Nonostante quanto leggo in giro, sappiate che fino ad ora ha pagato tutto, compreso il mister, la ‘Triade’ (“i Perino’s come ci chiamano” scherza Gramondo)” – termine di juventina memoria e, probabilmente, gradita ai tre dirigenti che non hanno mai nascosto la fede bianconera – “E la Serie D è un campionato importante e richiede un’esposizione economica diversa da quella fatta fino ad oggi, quindi nella nostra ipotesi di lavoro c’è la ricerca di altre collaborazioni e di ampliamento della base societaria con l’ingresso di nuovi soci.

E questi potrebbero essere Marco Del Gratta o un possibile investitore, legato all’affare edilizio della vecchia stazione di Oneglia? “Per il momento non c’è stato alcun contatto. O meglio con Marco ci sentiamo e mi ha fatto anche i complimenti per la promozione ma, fino al termine della stagione, è legato al Sestri Levante col quale sta facendo bene in Serie C. Mentre sul resto, non ne so nulla.”

Chiudiamo la chiacchierata con le due domande che avevamo rivolto anche ai tifosi in occasione del Centenario: quali sono la partita ed il giocatore neroazzurro del cuore? “Mi piacerebbe tornare a vedere i derby con la Sanremese con le gradinate piene: quelli combattuti con Scaburri da un lato e Bencardino dall’altro che, dopo la battaglia in campo, si stringevano la mano al triplice fischio. E calciatore… beh, Beppe Giglio tutta la vita.