violenza donne

Nei giorni scorsi l’operatore di polizia in servizio presso il Posto Fisso situato all’interno dell’Ospedale di Imperia riceveva dai sanitari un referto medico per le lesioni patite da una donna, con prognosi di 25 gg.

Contattava immediatamente la persona offesa per meglio comprendere le circostanze delle lesioni ed individuare l’autore. Apprendeva in tal modo che, nel momento in cui riceveva la telefonata, la vittima si trovava nuovamente presso il Pronto Soccorso in quanto colta da un malore dovuto a stress e stato ansioso.

Quindi si recava da lei e cercava di metterla a proprio agio, di infonderle fiducia e tranquillità. La vittima, valutava positivamente la vicinanza del poliziotto e sentendosi rassicurata, accettava di essere accompagnata presso gli Uffici della Squadra Mobile per essere ascoltata da personale specializzato.

Gli investigatori riuscivano così a convincere la donna a raccontare la relazione con l’ex convivente, rumeno di 32 anni, che, nonostante fosse finita dal alcuni anni, presentava ancora dei trascorsi attuali. Dai racconti emergevano due episodi in particolare, l’ultimo di settembre, in cui un litigio tra i due degenerava in una violenta colluttazione, non denunciata dalla donna per vergogna.

Con il consenso della persona offesa la Squadra Mobile, con l’ausilio della Polizia Scientifica, documentava le ecchimosi e i segni delle percosse sul corpo della donna ed indagava l’ex convivente per il reato di lesioni.