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La Polizia di Stato ha denunciato per detenzione di materiale pedopornografico un uomo, torinese di 54 anni, con precedenti penali e di polizia anche per gravi reati (quali violenza sessuale e tentata prostituzione minorile).

L’attività investigativa nasce da una denuncia dello scorso settembre, a carico dello stesso soggetto, per adescamento di minori.

All’epoca dei fatti l’uomo veniva rintracciato dagli investigatori della Squadra Mobile di Imperia a seguito della segnalazione di un giovane ragazzo imperiese che, appena maggiorenne, aveva raccontato ai poliziotti come fosse riuscito a sottrarsi alle attenzioni dell’uomo che aveva tentato di avvicinarlo con una scusa.

Il modus operandi utilizzato per carpirne la fiducia consisteva nel porsi nei confronti della vittima con fare gentile, chiedendo la disponibilità ad accompagnarlo in un certo luogo – che, a suo dire, non sapeva raggiungere – e promettendo in cambio una somma di denaro.

Per tali fatti l’uomo era stato denunciato per adescamento di minori. Successivamente, la Procura presso Il Tribunale di Genova, competente per tali tipologie di reati, aveva delegato la Squadra Mobile imperiese ad eseguire una perquisizione presso il suo domicilio, nella provincia di Torino, al fine di rintracciare altri elementi utili alle indagini.

Gli investigatori avevano così rinvenuto e sottoposto a sequestro alcuni supporti informatici ed all’esito della loro analisi emergeva che gli stessi contenevano materiale pedopornografico, realizzato utilizzando minori di anni 18, in particolare alcune fotografie ritraenti bambini e adolescenti nudi ovvero impegnati in atti sessuali. In relazione a tali risultanze, il pregiudicato veniva denunciato per il delitto di detenzione di materiale pedopornografico, fatti per i quali gli è stato già notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

La Polizia di Stato invita a prestare attenzione ad alcuni comportamenti apparentemente innocui ma dietro ai quali possono nascondersi insidie e pericoli anche gravi. Massima cautela ai contatti in rete ed alle chat private, evitando l’invio o lo scambio di immagini intime, che potrebbero essere poi illecitamente diffuse sul web o utilizzate come arma di ricatto per ottenere indebite somme di denaro.