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Addentrandosi in val Nervia, si rischia di oltrepassare un gioiello nascosto senza rendersene conto. Poco sopra al grande complesso termale di Pigna, una bella mulattiera sale quel tanto che basta per mostrarci lo splendore in abbandono del santuario di Santa Maria Assunta di Lago Pigo.

L’edificio svetta solenne ergendosi dal bosco circostante come un gigante. Siamo nel comune di Castelvittorio, borgo che controlla la valle poco sopra il santuario.

La chiesa, citata per la prima volta nel XIII secolo come Santa Maria di Nogareto, sorge su probabili preesistenze pagane in un luogo fortemente legato a culti inerenti la sacralità purificatrice delle acque, nel periodo in cui i benedettini diffondevano la conoscenza agricola nel Ponente ligure.

Rimaneggiato più volte, l’edificio deve il suo aspetto finale all’età barocca ed all’influenza dei santuari piemontesi con pianta circolare affiancati da cappelle laterali. La facciata, la cui sovrapporta medievale presenta un agnus dei scolpito, è affiancata da due torrette campanarie.

Un luogo suggestivo, le cui pareti riportano tracce del passaggio militare durante il secondo conflitto mondiale. Il santuario versa da diversi secoli in un pesante stato di abbandono, conservato oggi solo dalla nebbia che sembra volerlo proteggere dal tempo che, inesorabile, ne reclama la bellezza.