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Gli enti locali potranno utilizzare liberamente gli avanzi di amministrazione per finanziare investimenti relativamente al 2018: è questa la novità contenuta nella circolare n. 25 diffusa ieri dalla Ragioneria generale dello Stato e indirizzata a Comuni, Città Metropolitane e Province.

Lo sblocco degli avanzi era atteso dopo le due sentenze della Corte Costituzionale (n.247 del 2017 e n. 101 del 2018) che avevano colpito le regole del pareggio di bilancio sui conti di Comuni, Regioni, Province e Città Metropolitane.

Nella circolare, che recepisce le sentenze, si legge che l’avanzo di amministrazione «rimane nella disponibilità dell’ente che lo realizza e non può essere oggetto di prelievo forzoso attraverso i vincoli del pareggio di bilancio».

Esprime soddisfazione per il provvedimento il coordinatore della commissione Finanza locale ANCI Liguria Gianluca Buccilli, vicesindaco del Comune di Recco e assessore al Bilancio: «Questa circolare premia i Comuni virtuosi, che negli anni passati hanno amministrato con equilibrio e parsimonia – commenta – e riafferma il principio secondo il quale l’avanzo di amministrazione rimane nella disponibilità dell’ente locale che lo ha realizzato. Questo risultato è anche l’esito dell’attività svolta da ANCI a tutti i livelli di responsabilità».

«Non si tratta di regalie – afferma il vicepresidente vicario ANCI Liguria e sindaco di Serra Riccò Rosario Amico – sono soldi propri, dei Comuni che ne dispongono e quindi dei cittadini; risorse che la Corte Costituzionale ha sancito che è vietato bloccare con ben due sentenze e che questo Governo non fa altro che ratificare».

«Finalmente si interrompe lo scippo agli enti locali – commenta la presidente della Provincia di Savona Monica Giuliano – Sono circa 20 anni che le spese per gli investimenti sono sottoposte a vincoli pesanti, anche in presenza di disponibilità finanziarie. Ora finalmente si stanno progressivamente liberando risorse del territorio che possono essere impiegate per la realizzazione di opere pubbliche di interesse locale».

«Con lo sblocco degli avanzi però – continua la Giuliano – non si risolve il problema legato alla copertura della spesa corrente, all’erogazione dei servizi pubblici e delle manutenzioni ordinarie dei beni. Resta, inoltre, il tema della scarsa autonomia finanziaria degli enti locali e dell’altro scippo, quello dell’Imu categorie industriali, che annualmente i Comuni riversano per la quasi totalità allo Stato. C’è ancora molto da fare per garantire una maggiore autonomia finanziaria agli enti», conclude la Giuliano.