Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa degli Studenti Medi.

“I due anni di pandemia che noi come studenti abbiamo vissuto sono stati caratterizzati da un
aggravarsi generalizzato delle condizioni già pessime in cui la scuola versava; ma se prima vi era un
minimo bagliore rispetto alla possibilità di un cambiamento della stessa, il covid ha rimosso
qualsiasi di queste speranze. Con tali affermazioni non ci si vuole lasciare a futili voli pessimistici,
ma si vuole presentare una realtà dove gli studenti e le loro necessità e istanze di cambiamento sono
state definitivamente travolte dall’indifferenza della scuola e delle istituzioni; questa è una
situazione derivante anche in parte dall’impossibilità per gli studenti di riunirsi in assemblea (negate
senza evidenti motivazioni o in virtù dell’assenza di aule magne e palestre agibili), spazio nel quale
rivendicare la propria centralità all’interno della scuola, che in primo luogo appartiene a coloro i
quali la rendono viva, e il proprio diritto a ricevere un’istruzione di qualità che sappia riconoscere
anche il necessario diritto alla socialità e allo svago.
In particolare questi ultimi diritti, essenziali nella formazione della persona e del cittadino, sono
stati quelli più colpiti da questa grave emergenza sanitaria; ma essi non sono limitati alla socialità e
allo svago che la classe in presenza può rappresentare, ma rappresentano anche il più ampio e largo
diritto a sviluppare le proprie passioni nei periodi extrascolastici.
Esse però non trovano spazio in una scuola la quale, nel vano e cieco tentativo di rincorrere il
programma perso a causa della pandemia (non fondamentale visto e considerata la primaria
necessità della scuola, ovvero la creazione della cittadinanza del domani), ha modificato gli orari
scolastici e aumentato il carico di lavoro, nella stragrande maggioranza dei casi senza discutere di
tali cambiamenti con i diretti interessati. Senza contare che, anche quando finalizzata alla gestione
della pandemia e del contagio, la modifica degli orari ha prodotto gravi problematiche, costringendo
gli studenti della nostra provincia (che per le proprie caratteristiche sono costretti a una grande
pendolarità tra le città) ad affrontare lunghi viaggi, allungati dal pessimo stato di salute del trasporto
della nostra provincia, rincasando a orari impensabili.
Spesso, in particolare in questo periodo, ci si dimentica di come la scuola appartenga anche e
soprattutto agli studenti e alle studentesse che la vivono giornalmente: di conseguenza renderla un
posto migliore è anche e soprattutto una nostra sfida. Come tale questo comunicato, nato a seguito
di un’assemblea tra gli studenti della nostra provincia, ha una grande e importante finalità: invitare
al dialogo, tramite l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente, la Provincia di Imperia, per
discutere assieme delle grandi problematiche in questo comunicato descritte, in quanto reputiamo
che solo tramite uno sforzo collettivo per perseguire un obbiettivo comune, ovvero quello di rendere
la scuola un posto migliore per tutti, possiamo trovare una via d’uscita alla palude in cui ci siamo,
volontariamente o no, impantanati.
Concludiamo tale comunicato con la speranza che un giorno sarà possibile parlare dell’istruzione
come vanto e non come vergogna.
Che la scuola riparta dagli studenti!”.