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San Pietro è una piccola borgata alle spalle della città di Sanremo, oggi zona residenziale, ma un tempo abitata da famiglie di contadini legate alle più antiche tradizioni sanremasche.  

Infatti la zona, facilmente raggiungibile e ricca di pozzi e sorgenti, permetteva ai sanremaschi di avere qui i propri orti, accedendovi facilmente dalla mulattiera che parte da Largo Volta, la Salita San Pietro, e arriva fino all’omonima chiesa. 

La chiesa di San Pietro e Paolo è stata rimaneggiata e risale al 1600, in particolare è stato rifatto l’intonaco, risalente agli anni ’60 che aveva ricoperto due affreschi del Marasini, purtroppo andati perduti. Solo pochi scorci di pietra rimangono a ricordo dell’antica struttura.  

Da notizie dei bollandisti, un gruppo di eruditi dediti alla stesura di annali e cronache in particolare riferiti alla chiesa e ai santi, si parla di una prima chiesa campestre dedicata sempre al primo degli apostoli, in zona Bestagno, antico nome della zona di San Pietro e databile all’incirca nel XIII secolo

Tante le tradizioni legate alla parrocchia, alcune perse nel tempo. Una in particolare è rimasta fino agli anni antecedenti al 1950, erano le “lezioni”: salmi in latino portati avanti dai capi cantori della parrocchia che accompagnavano i valligiani che venivano a mancare, riunendo tutto il paese in un unico canto.

Negli ultimi anni è stata recuperata la festa di San Pietro in Vincoli, celebrata il 1° agosto, legata alla vicenda dei fratelli Bonfante, ritornati tutti incolumi dalla prima guerra mondiale, che per un voto fatto a San Pietro, fecero scolpire una statua del Santo e la portano qui, da Bajardo, come segno di devozione. E ancora oggi rimane.  

Un’altra tradizione molto sentita era la festa del 29 giugno, si celebrava in campagna con un grande ballo e richiamava un gran numero di sanremaschi. Dimostrazione dell’antichità dei festeggiamenti si trova in una domanda in carta bollata al sottoprefetto di Sanremo, datata 27 giugno 1864, con la quale si richiedeva l’autorizzazione (concessa) allo sparo di mortaretti durante la processione al Santo. Il tutto è ricordato da varie foto d’epoca poste in un atrio della parrocchia che raffigurano visi, momenti, emozioni, ricordi degli abitanti e delle famiglie della zona San Pietrina e di una cultura campestre antica come la sua Chiesa.