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Scuole chiuse fino a metà marzo in tutta Italia per far fronte all’emergenza coronavirus. È questa la decisione che il Governo ha preso a seguito della riunione tra il premier Giuseppe Conte e i ministri andata in scena a palazzo Chigi.

Lo conferma il ministro dell’Istruzione Azzolina: “Per il Governo non è stata una decisione semplice. Abbiamo aspettato il parere del comitato scientifico prima di pronunciarci. Stando al quadro epidemiologico in continua trasformazione, abbiamo deciso di sospendere le attività didattiche fuori dalla “zona rossa” (quindi in tutta Italia ndr) a partire da domani fino al 15 marzo. Spero che gli studenti tornino al più presto a scuola e mi impegno perché il servizio minimo scolastico a distanza venga garantito a tutti.”

Il premier Conte ha aggiunto: “Questa mattina ci siamo riuniti con tutti i ministri per fare un aggiornamento sull’emergenza e ho chiesto la presenza del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, il professor Brusaferro. Abbiamo fatto un’ampia valutazione sulle scuole e le università. L’orientamento è stato quello della chiusura prudenziale. Abbiamo però chiesto al professore un approfondimento fatto con gli esperti sulla questione. Per questo la conferma arriva solo ora.”

Una soluzione adottata, come già spiegato in mattinata dallo stesso Conte, con l’ausilio degli scienziati diventata ufficiale nel pomeriggio.

La misura sarà in vigore da domani mattina. Dunque niente rientro a scuola il 9 marzo per gli studenti liguri, come ipotizzato ieri dall’amministrazione regionale, ma ulteriore posticipo fino al 15 del mese.

Le amministrazioni pubbliche intanto sono incentivate dallo stesso Governo allo smart working anche con mezzi propri dei dipendenti.